#168 - 26 settembre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Una comunicazione del giornalesentire.it

Spazio ONG - Lodi

Fotografia etica

VI edizione del World Report Award Documenting Humanity.

di Federica Fasciolo

Il Gruppo Fotografico Progetto immagine ha annunciato i vincitori della VI edizione del World Report Award Documenting Humanity.

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La giuria ha assegnato all’unanimità i seguenti premi a:

  • William Daniels con il reportage “C.A.R†per la sezione Master Award
  • Francesco Comello con il reportage “Isle of Salvation†per la sezione Spot Light Award
  • Sadegh Souri con il reportage â€Waiting Girls†per la sezione Short Story Award
  • Javier Arcenillas con il reportage “Latidoamerica†per la sezione European Photographer Award

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Anche quest’anno il Premio ha riscosso un grande successo e la giuria internazionale appositamente costituita per l’occasione ha dovuto visionare e valutare oltre 720 lavori, realizzati da altrettanti fotografi provenienti da 58 nazioni. Il Festival fin dalla sua prima edizione sostiene lo straordinario lavoro degli operatori umanitari, che ovunque nel mondo si spendono per i diritti umani e per le minoranze, per garantire salute ed istruzione, per la salvaguardia del pianeta in cui viviamo.

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Lo Spazio ONG è l’area dedicata ai protagonisti di questo settore presenti a Lodi nelle giornate del Festival per dare testimonianza diretta, attraverso le immagini e le parole, alla loro attività, ai territori in cui operano e alle criticità che quotidianamente affrontano. Dopo una lunga selezione con partecipanti da ogni parte del pianeta, sono stati scelti tre importanti progetti:

  • Unicef Libano, con un progetto dal titolo “Factory Boyâ€, sulla piaga del lavoro minorile che coinvolge un numero sempre più spropositato di bambini siriani rifugiati nel vicino Libano (foto di Laura Aggio Caldon).

  • Greenpeace Germania, con un progetto dal titolo “To the last dropâ€, mette in luce gli aspetti più complessi degli stili di vita delle popolazioni che vivono nelle zone remote dell’Artide. Raggiunte dalle aziende petrolifere, che rappresentano spesso l’unica fonte di sostentamento, ma che al contempo portano con sè una serie di problemi di carattere etico, umanitario e ecologico (foto di Dmitrij Leltschuk).

  • Survival International Italia, con un progetto dal titolo “Custodi della forestaâ€, una storia di speranza e perseveranza nella lotta a favore delle popolazioni indigene dell’Amazzonia, in cui l’associazione è impegnata sin dagli anni ‘70 (foto di Claudia Andujar).

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Lo scorso anno il Festival aveva registrato un'ottima performance battendo il suo record di presenze con un aumento di pubblico di quasi l’80% e visitatori stranieri provenienti soprattutto dalla Svizzera, dall’Irlanda, dalla Francia e dalla Spagna, ma anche da Germania e Inghilterra, e persino da Svezia e Russia. L’altro dato interessante è che il 64% dei visitatori intervistati ha dichiarato di essere intervenuta al Festival per la prima volta.

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