#155 - 18 aprile 2016
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fumetto

Vissuto nel tempo della contestazione - nessuno lo ricorda più

Milord

di Giada Gentili

Milord è un fumetto italiano creato negli anni sessanta dall'autore Max Bunker (Luciano Secchi) e dal disegnatore Paolo Pifferaio, qui alla loro quarta collaborazione insieme.
La storia è ambientata a Londra ai tempi della Belle époque.

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Milord è un ladro gentiluomo che ruba ai ricchi non solo per sé stesso, ma anche per aiutare i più bisognosi, celando il proprio volto dietro una maschera. Nella realtà egli è Edward Grinn; ha assunto questa identità dopo che il vero Milord, a cui ha cercato di salvare la vita e che invece muore fra le sue braccia a seguito di un incidente (cade rovinosamente da un cornicione nel primo episodio), gli chiede di continuare le sue gesta, punendo i profittatori ed i banditi.

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Edward accetta e, superata qualche iniziale difficoltà, dimostra ben presto di avere capacità e classe per perpetrare l'esistenza e continuare l'affascinante leggenda di Milord. Ma Milord non ha successo, appannato se non letteralmente surclassato da personaggi coetanei che vivono una vera e propria stagione di gloria.
Siamo nel 1968, fine aprile per la precisione, quando il primo numero è disponibile in gran parte delle edicole d’Italia. Le caratteristiche per un prodotto di successo ci sono tutte. Forse è l’ambientazione troppo utilizzata, in fondo si tratta del solito ladro gentiluomo, oltretutto mascherato, abbigliato con impeccabile eleganza, caratteristiche appunto di un autentico Milord. L’esperienza dura solo sette mesi, e pare essere un progetto sorto senza troppa convinzione, anche la periodicità delle uscite varia. Il personaggio passa subito senza lasciare tracce visibili o umori di sorta, solo i più accaniti e attenti lettori di accorgono dell’avvenuto attraversamento.

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Parabola dell'effimero. Bello, Milord: classico, stile, ben curato. Tipo Arsenio Lupin. Siamo nel 1968: rivoluzione studentesca (il maggio di Parigi), il Vietnam, Canzonissima, i Kennedy, Martin Luther King viene assassinato, muore Padre Pio, Nixon eletto presidente. Di tutto questo sapevo dell'omicidio di King. Eppure, rileggendo i giornali dell'epoca, quanta (giusta) attenzione. Chissà quanto se ne parlava nelle strade, nei bar, ai circoli, a scuola....Mio padre aveva 12 anni e mia madre 8. Nel maggio di quell'anno mio padre perse ...il padre. Poi sarebbero arrivati gli anni settanta, l'austerity, il terrorismo...Oggi scrivo di Milord di cui non si ricorda più nessuno, neanche un tizio che conosco, gran appassionato di fumetti...

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