#151 - 14 marzo 2016
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Fumetto

Gennarino Tarantella

di Giada Gentili

...è un personaggio protagonista di storie a otto vignette raccontate con versi ottonari, pubblicate sul Corriere dei Piccoli dal 1975 al 1977. Il suo autore è Carlo Squillante di cui riportiamo qui vignette fuoritesto.

Gennarino TarantellaGennarino Tarantella

Afredo Barberis, direttore del Corriere dei Piccoli dal 1974 al 1977, così ha scritto a pagina 135 del libro celebrativo del centenario del Corriere dei Piccoli (a cura di Giovanna Ginex per la Fondazione Corriere della Sera - Editore Skira (Ginevra-Milano) gennaio 2009):
“Tra i personaggi di carta che hanno contrassegnato la rinascita del Corrierino due sono soprattutto da ricordare: la Pimpa e Gennarino Tarantella.

Gennarino TarantellaGennarino Tarantella

Gennarino Tarantella lo volli per una precisa ragione. Sfogliando, o meglio studiando le vecchie annate del Corrierino mi ero fatto la convinzione che il giornale fosse sempre stato, diciamo, “nordico”; constatavo che tra i suoi personaggi più famosi, da Bonaventura a Marmittone, da Pier Lambicchi a Meo Carota e Pio Languore, non c'era nessuno dichiaratamente del sud.
Qualche scugnizzo poteva far capolino nei racconti, nei romanzi a puntate, ma i personaggi, le “maschere di carta" non avevano una identità spiccatamente meridionale.
Così chiesi a un outsider, cioè a un non appartenente al mondo degli illustratori, ma al dirigente di una grande industria con l'hobby del disegno, Carlo Squillante, di inventarmi un "eroe terrone".

Gennarino TarantellaGennarino Tarantella

Nacque così Gennarino Tarantella, un napoletano verace che, povero in canna e non trovando lavoro nel nostro meridione, si allontanava dalla città natale, faceva fortuna all'estero grazie al suo estro tipicamente partenopeo e tornava ogni volta, ricco e felice, a mangiarsi un piattone di spaghetti all'ombra del Vesuvio.”

Gennarino - anticipando di almeno dieci anni un gustoso tormentone di Massimo Troisi - non era un "emigrato", bensì un turista in visita a Paesi solo metaforicamente esistenti. Il Paese dei... Talponi, Macchioni, Nasoni, Cappelloni, Spilungoni, Timidoni, Piedoni, Chiassoni eccetera. Il soccorrevole Tarantella trovava questi vari poveracci in condizioni molto problematizzate e apparentemente senza speranza, perché costretti a vivere sottoterra o sott'acqua o in un baccano infernale o condannati a inciampare ad ogni pié sospinto a cagione di piedi troppo lunghi o a nascondersi sempre e dappertutto perché afflitti da eccessiva timidezza... Insomma Tarantella li riportava tutti alla godibile normalità con soluzioni bizzarre, ma efficaci.

Gennarino TarantellaGennarino Tarantella

Sì, proprio Troisi mi ha ricordato Gennarino, quella squisita e intramontabile felicità napoletana che ormai, credo, s'è persa nel generale minestrone italiano. E infatti gli eroi napoletani di oggi (tipo Siani) non fanno altro che riprodurre in salsa annacquata le impronte comiche e vagamente surreali che hanno contraddistinto la Commedia dell'Arte napoletana. E bravo Gennarino....

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