#144 - 11 gennaio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Poesia

Natale dei nostri giorni

Una bambina

di Antonio Bruni

Un muro nascosto ma bianco
in luogo che era una casa
è l’unico amico fedele
la bimba ha in esso rifugio
di notte in incerto silenzio
vi annota il diario ed i sogni
lo legge all’invito di luna
trattiene i pensieri graffiati
accanto al giaciglio di stracci
di giorno lei deve andar fuori
in cerca di cibo e di affetto
ma evita bande brutali
parecchi i ragazzi randagi
violenta la voglia di vita
sghignazzo al dolore dei vinti
il volto del padre la guida
è gracile e informe nel corpo
ha occhi che sfidano folla
miseria d’intorno la infiamma:
“vorrei colorare brutture
mutare le smorfie in sorrisoâ€
innalza le braccia e improvvisa
un passo di danza nel fango
la forza sostiene illusione
la sera acuisce la fame
il muro le è accanto e riflette un
richiamo allungato di stella
che suona gioioso e invitante
ad una baracca isolata
accorrono in tanti con lei
neonato sorride su paglia
macerie assumono incanto
stupita lo ammira ed intona:
sei tu il fratello che attendo?
il volto tuo dona speranza
nel fiato c’è luce perenneâ€.

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