#141 - 23 novembre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Galleria Pio Monti - Roma

Changeables di Teresa Iaria

di Luigi Capano

Changeables di Teresa IariaChangeables di Teresa Iaria

Qualche riflessione a margine della recente mostra “Changeables” di Teresa Iaria a Piazza Mattei (Galleria Pio Monti, Roma). L’artista – apprendiamo - è docente all’Accademia di Brera, così come la curatrice Laura Cherubini.

Changeables di Teresa IariaChangeables di Teresa Iaria

Entriamo nella piccola galleria che timidamente sorride alla movimentata Fontana delle Tartarughe, dove, con raffinata irruenza cinetica, ogni dettaglio pare abbia voglia di invadere tutto lo spazio circostante. E’questa capricciosa sineddoche, occasione di fascino e di meraviglia anche per il frettoloso passante aduso alla variopinta magia delle atmosfere romane.

Changeables di Teresa IariaChangeables di Teresa Iaria

In un tiepido pomeriggio di ottobre, un inesplicabile gioco catottrico ha condotto il mio sguardo dalle cinquecentesche conchiglie in marmor chium nel centro della piazza, fino alla scultura valviforme realizzata in argilla e posta nel mezzo della sala espositiva: un’anamorfosi forse più fantasiosamente intuita che realmente cercata, ma che, nel baleno di un’immagine, riesce ad accostare con fanciullesca incoscienza esperienze artistiche così distanti… Alle pareti e al soffitto, gli acrilici in esposizione soffondono nell’ambiente un avvolgente clima di sogno: cromatismi magmatici dove concrescono confuse entità zoomorfiche e dove il momento dinamico del processo ideativo appare marcato dalla indicazione vettoriale delle linee di forza.

Changeables di Teresa IariaChangeables di Teresa Iaria

L’artista - ho curiosato con pazienza entomologica nel suo sito internet (www.teresaiaria.com) – è fortemente attratta dall’episteme quanto-relativistica e il tentativo costante di riversare nell’arte le sue curiosità scientifiche, porge – credo - un’utile chiave di lettura della sua ricerca estetica. Una ricerca però che non trascura di prestare occhio - sembrerebbe - ai sentieri pressoché dimenticati della morfogenesi goethiana. Ma, vittima di un ulteriore cortocircuito spazio-temporale, il pensiero mi corre all’espressionismo astratto dei nativi australiani che tuttora ci consegnano in immagini simboliche la memoria ancestrale del dreamtime, il tempo del sogno, il tempo della creazione del mondo, misteriosamente attinto da una lucida visione onirica. Così gli spazi vettoriali di Teresa Iaria ci parlano anche di antiche vicende cosmogoniche impigliate però nel reticolo algebrico della modernità.

Changeables di Teresa IariaChangeables di Teresa Iaria

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