#140 - 16 novembre 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Cinema

Museo del Cinema - Torino

I classici della storia del Cinema

Da Brando Il Selvaggio a Indiana Jones

di Federica Fasciolo

Al Museo Nazionale del Cinema di Torino prosegue l’iniziativa della Cineteca di Bologna che riporta sul grande schermo ( 16/17 novembre) i classici della storia del cinema: viene ricordato Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa con il restauro di Salò o le 120 giornate di Sodoma, vincitore del premio Venezia Classici nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia nel 2015.
Geniale tradimento di Sade e audace dissimulazione storica, l'ultimo film di Pasolini aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente.

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16 novembre
Nuovo film della rassegna Brando,the Man, con la proiezione di Il selvaggio di László Benedek. La Bibliomediateca “Mario Gromo” propone quattro titoli emblematici della filmografia del grande attore.
Marlon Brando (1924-2004) si impone nel panorama cinematografico americano e mondiale all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento. Dotato di un naturale carisma e di una non comune capacità recitativa che affina presso l’Actor’s Studio diretto da Lee Strasberg, Brando rappresenta un nuovo modello di attore, lontano dagli stilemi e dalle maniere in uso nel cinema hollywoodiano. La novità del modello imposto da Brando lo consacrerà, attraverso una serie di prove che risultano tra le più convincenti proposte dal cinema americano dei primi anni Cinquanta, come uno dei maggiori talenti della propria generazione.
La retrospettiva “Brando, The Man” vuole proporre – attraverso alcuni ruoli emblematici che l’attore interpreta nella prima fase dalla propria carriera cinematografica – il processo che ha portato alla creazione dell’icona di Brando, caratterizzata da un divismo in cui c’è la traccia dolente dell’umanità di un uomo contro il suo tempo, capace paradossalmente di trasformarsi in testimone dello stesso.

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Il selvaggio - regia László Benedek
Una banda di motociclisti capitanata da Johnny Strabler giunge nel paesino di Wrightville. Fin da subito il rapporto tra gli abitanti e i motociclisti è teso. L’atmosfera si fa ancora più incandescente quando in paese arriva un’altra gang di motociclisti. Mentre la giovane Kathie, figlia dello sceriffo, si innamora di Johnny, quest’ultimo si trasforma nel capro espiatorio dell’odio degli abitanti del paese.

Secondo appuntamento della rassegna Tra cinema e antropologia dedicata alla Storia del documentario con L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov., Introduce Franco Prono.
La rassegna, che proseguirà con due appuntamenti mensili, fino a gennaio 2016, è organizzata con gli insegnamenti di Antropologia visiva (Dipartimento di Culture, Politica e Società) e di Storia del cinema documentario (Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino) e le proiezioni saranno introdotte dai professori Cecilia Pennacini e Franco Prono.

17 novembre
L’uomo con la macchina da presa - regia Dziga Vertov
Una giornata, dall'alba al tramonto, di un cineoperatore che gira per Mosca alla ricerca del materiale da riprendere. Il film più celebre di Dziga Vertov e una delle opere sperimentali più significative del secolo. Manifesto delle teorie sul Cineocchio (Kinoglazìl), fu realizzato dal regista con il fratello Mikhail Kaufman.

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Magnifiche visioni presenta La spia di Russell Rouse introdotto al pubblico da Alba Gandolfo e Massimo Patrone. Festival Permanente del Film Restaurato propone, a seguito del grande successo di pubblico e di critica delle scorse edizioni, quattro appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo.

17 novembre
La spia (The Thief) - regia Russell Rouse
Un solitario scienziato statunitense collabora in segreto con gli agenti di una potenza straniera, ai quali consegna informazioni riservate, da lui sottratte al proprio Paese. Tormentato dai sensi di colpa, soffre anche di ansia e claustrofobia nelle attese snervanti vicino al telefono. Non potendone più, decide infine, di abbandonare l'attività di spia e di costituirsi alle autorità. Particolarità del film è l'assenza totale di dialoghi.

Serata-evento di Pianeta Africa con mostra, proiezione e presentazione di un libro sul lavoro svolto in dieci anni in Senegal dall’Ass.ne Onlus “I bambini di Ornella”.
Fondata nel 2005 opera sul territorio di Como in stretta relazione con la sua gemella “Les enfants d’Ornella” in Senegal. Nasce da un’idea di Severino Proserpio e della sua cara moglie Ornella, che dopo anni di viaggi alla ricerca di un luogo dove impiantare il loro sogno, scelgono Kelle, villaggio appartenente alla comunità rurale di Yene, di cui fanno parte nove villaggi dediti ad agricoltura e pesca. In Senegal, “Les Enfants d’Ornella” porta avanti un progetto di sviluppo integrato intervenendo soprattutto nel settore dell’educazione dei bambini: dei talibé, ovvero quei bambini affidati ai maestri religiosi, i Marabout, che si fanno carico della loro educazione religiosa; i bambini di spiaggia, che spesso non sono registrati all’anagrafe e quindi non possono andare a scuola; ma anche dei bambini che già frequentano la scuola pubblica.
Per festeggiare i dieci anni dell’Associazione presso i locali della Bibliomediateca “Mario Gromo” verrà allestita una mostra fotografica e verranno proiettati alcuni documenti video, testimonianza della vita nel villaggio di Kelle in Senegal.
Per maggiori informazioni sulle attività dell’Associazione visitate il sito: http://www.ibambinidiornella.it/ Per rimanere sempre aggiornati su questo e i prossimi incontri iscrivetevi al sito di Pianeta Africa: https://pianetaafrica.wordpress.com/
Pianeta Africa è una manifestazione, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema sin dal 2010, che ha come finalità principale quella di mettere il continente africano, con le sue problematiche forti ma anche con le grandi spinte positive e propositive che si stanno delineando, al centro di una riflessione attenta e partecipata da più soggetti e insieme creare uno spazio dove agevolare l’incontro delle due culture, salvaguardandone le rispettive identità.
Gli appuntamenti della rassegna – incontri con registi, proiezioni e presentazioni di libri – si alterneranno tra Cinema Massimo e Bibliomediateca “Mario Gromo” fino a maggio 2016 (mese in cui si celebra la giornata internazionale dell’Africa).

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Per la rassegna Histoire(s) du cinéma - Dal muto al sonoro, proiezione del film I predatori dell’arca perduta di Steven Spielberg, introdotto da Giaime Alonge.

18 novembre
I predatori dell’arca perduta (Raiders of the Lost Ark) - regia Steven Spielberg
L’archeologo Indiana Jones viene incaricato dagli inglesi di trovare, prima dei nazisti, l’Arca che contiene i Dieci Comandamenti. Uno dei più emozionanti film di Spielberg, sceneggiato da Lawrence Kasdan e vincitore di quattro Oscar.

Ultimo film della rassegna “Pallide Madri. Raccontare il terrorismo tra Italia e Germania” è Wer wenn nicht wir (Chi se non noi) di Andres Veiel.
Scopo del ciclo di incontri è stato quello di fornire ad un pubblico non specialistico alcuni strumenti di base per inquadrare uno dei fenomeni storici fondamentali nella storia dell’Italia e della Germania dell’ultima fase del Novecento, proprio a partire da alcuni film che vi si confrontano anche utilizzando un filtro di matrice temporale; opere cioè che manifestano una tangibile volontà di meditazione – spesso filtrata attraverso l’esperienza del singolo – rispetto ad un materiale storico, sociale e umano complesso, ambiguo, in cui si incrociano i destini dei singoli e della collettività.
Le copie dei film tedeschi sono gentilmente concesse dal Goethe-Institut di Torino.

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19 novembre
Wer wenn nicht wir (Chi se non noi) - regia Andres Veiel
Gli esordi del terrorismo tedesco e della R.A.F., la storia di un grande amore fallito, sul disfacimento e sull’autodistruzione: nei primi anni Sessanta, Bernward Vesper (figlio dell’autore nazista Will Vesper), conosce la compagna di studi Gudrun Ensslin. Insieme, decidono di cambiare il mondo e si perdono su questo loro percorso. Gudrun Ensslin conosce Andreas Baader e diventa terrorista: il tutto inizia con gli incendi dolosi, con la prigione e la fuga e finisce nel 1977 con il suicidio nella prigione di Stammheim, sei anni dopo il suicidio di Bernward Vesper.

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