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Cinema

Cineteca di Bologna - Cinema Lumiere - Bologna

Art City Cinema

Proiezioni e live. iniziative collegate ad Artefiera

In cartellone: l'anteprima nazionale di "Gerhard Richter Painting",
il live del collettivo Zapruderfilmmakersgroup,
il documentario “Ai Weiwei: Never Sorry”...

Dal live fiume del collettivo Zapriderfilmmakersgroup sulle immagini del Que viva México! di Ejzenštejn, all’anteprima nazionale di Gerhard Richter Painting, unico film capace di documentare il lavoro di un artista di successo mondiale, eppure così schivo alle telecamere; da un Riccardo Scamarcio presente in veste di produttore de l’uomo doppio, a Nanni Balestrini, in sala per il suo Tristanoil.

   

Un programma articolato e composito quello realizzato dalla Fondazione Cineteca di Bologna al Cinema Lumière, in occasione di Art City Bologna. Un percorso con un’identità ben definita e allargata, fino a coinvolgere, in questa prima esperienza di Art City Cinema, per quattro giorni tanti cinema della città che hanno alternato, alla normale programmazione, alcuni titoli “d’arte”, scelti dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Anec Emilia-Romagna: da Caravaggio di Derek Jarman, all’Arca Russa di Aleksandr Sokurov; da Frank Gehry: creatore di sogni di Sidney Pollack, a Tomorrow del russo Andrey Gryazev.

E in occasione di Art City White Night, Anec Emilia-Romagna e Cineteca di Bologna hanno presentato la Notte Bianca del Cinema. Le diverse sale - Arlecchino, Bristol, Capitol, Chaplin, Europa, Fossolo, Jolly, Lumière, Medica, Odeon, Rialto, Roma, Smeraldo - hanno proposto i film in normale programmazione.

   

Invitati molti autori (Fanny & Alexander/Luigi De Angelis, Francesco ‘Fuzz’ Brasini, Emanuele Becheri, Riccardo Benassi, Romeo Castellucci, Cristian Chironi, Rinaldo Censi, Flatform, Kinkaleri, Virgilio Villoresi, Zeus) a “intervenire” su porzioni del film di Ejzenštejn Que viva México!

Il Golem, accompagnato al pianoforte da Daniele Furlati, presentato in occasione della mostra George Grosz – Gli anni di Berlino alla Galleria De’ Foscherari. Un triplice programma ideato da Martina Angelotti e Zimmerfrei e intitolato Gun Time. l’anteprima nazionale, presentata dal patron di BIM Distribuzione Valerio De Paolis, di Gerhard Richter Painting: uno dei più grandi e celebrati artisti viventi, ha aperto per la prima volta il suo studio a una regista che per due anni ne ha condiviso la vita e il lavoro. Il risultato è un cine-ritratto costruito nel tempo, grazie a un progressivo e delicato avvicinamento ai luoghi, i tempi, le abitudini e il pensiero di Richter, immortalandone il processo creativo, ascoltando i suoi racconti, le sue riflessioni sull’arte.

   

Riccardo Scamarcio ha presentato il nuovo film prodotto dalla sua Buena Onda, fondata assieme a Valeria Golino: L ’uomo doppio di Cosimo Terlizzi, fotografo, performer e videoartista bolognese d’adozione.

Un alfiere del Gruppo ’63, Nanni Balestrini, in sala per il suo Tristanoil: un film generato attraverso un computer che riassembla, in capitoli di 10 minuti ciascuno, oltre 120 clip video in modo che ogni capitolo sia diverso dall’altro pur trattando il medesimo argomento: la distruzione del pianeta attraverso un uso predatorio delle sue risorse. Le sequenze video sono selezionate da Dallas, news di disastri ecologici, immagini della borsa, di povertà, di guerra, e alternate a frasi tratte dal Romanzo Combinatorio Tristano dello stesso Balestrini. Il lavoro del perfomer Hermann Nitsch è stato documentato nel film 110th Action.

Ha chiuso il programma al Cinema Lumière Emak Bakia di Man Ray, abbinato a La casa Emak Bakia di Oskar Alegria (in sala assieme a uno dei più grandi esperti del cinema delle avanguardie storiche come Vittorio Boarini), un originale e inclassificabile ‘documentario’ alla ricerca della villa sulla costa basca in cui Man Ray visse e realizzò il suo celebre cinepoema.

Sinossi dei film presentati

Fine della Specie

“end of species”
a cura di Zapruderfilmmakersgroup

Fine della specie è un happening lungo 12 ore, destinato alla sala cinematografica come luogo di azione in cui Zapruder ha invitato una serie di autori (Fanny & Alexander/Luigi De Angelis, Francesco ‘Fuzz’ Brasini, Emanuele Becheri, Riccardo Benassi, Romeo Castellucci, Cristian Chironi, Rinaldo Censi, Flatform, Kinkaleri, Virgilio Villoresi, Zeus) a intervenire su porzioni del film di Ejzenštejn Que viva México!. In collaborazione con Offset e Xing

   


Il Golem

(Der Golem. Wie er in die Welt kam, Germania/1920) di Paul Wegener (85’)

Ispirandosi ad antiche leggende cabalistico-ebraiche sulla mitica figura del rabbino che nella Praga del Cinquecento diede vita a un automa recitando una formula magica, il film diretto e interpretato da Wegener rientra nel ricco filone fantastico di ispirazione espressionista del cinema tedesco dei primi Venti. Accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati.

In collaborazione con Galleria De’ Foscherari, in occasione della mostra George Grosz – Gli anni di Berlino

   


Gun Time

a cura di Martina Angelotti – Plot Point (Belgio/2007) di Nicolas Provost (15’)
Lkn Confidential (Belgio-Italia/2010) di Zimmerfrei (40’)
Kempimski (Francia-Mali/2007) di Neïl Beloufa (14’)

Si prova sempre una certa difficoltà a staccarsi dalle definizioni linguistiche che legano un film a connotazioni specifiche di documentario, fiction, non-fiction. Qui si comincia da un dove più che da un come, che ci porta prima a New York (Plot Point) a ripescare nella nostra memoria suoni e immagini di tempi cinematografici mischiati, per poi tornare in Europa, a Bruxelles (Lkn Confidential), dove la narrazione del lento tempo di una strada cittadina, ci induce continuamente a chiederci se questa è la realtà. È tutto vero? Il misticismo magico del film girato in Mali (Kempinski) ancora una volta si apre con lo stesso dubbio stavolta però, aiutandoci a scalfire attraverso la duplice componente di realtà/finzione, gli stereotipi sull’Africanismo e suggerendo un’idea di futuro(afro) scollegata dalle cosmologie occidentali.

   


Gerhard Richter Painting

(Germania/2011)
di Corinna Belz (97’)
Anteprima nazionale incontro con Martina Angelotti e ZimmerFrei - partecipazione di Valerio De Paolis e Roberto Pinto.

Uno dei più grandi e celebrati artisti viventi, apre per la prima volta il suo studio a una regista che per due anni ne ha condiviso la vita e il lavoro. Il risultato è un cine-ritratto costruito nel tempo, grazie a un progressivo e delicato avvicinamento ai luoghi, i tempi, le abitudini e il pensiero di Richter, immortalandone il processo creativo, ascoltando i suoi racconti, le sue riflessioni sull’arte sempre ammantate da un disincantato e granitico dubbio: “Io non credo in nulla”.

   


L’Uomo doppio

(Italia/2012)
di Cosimo Terlizzi (67’)

“Distruggi il tuo ego”: una scritta sul muro lasciata da un’amica morta in tragiche circostanze innesca nel regista (fotografo, performer e videoartista bolognese d'adozione) un processo di riflessione che lo porta, attraverso spostamenti frenetici in città diverse, letture e l’intenso rapporto con il suo compagno, a immergersi nella profonda conoscenza di sé. “Ho concentrato lo sguardo sulla mia vita di coppia e sul mio lavoro di artista; mi sono usato come cavia per indagare le luci e le ombre della personalità”.

Introdotto da Cosimo Terlizzi e Riccardo Scamarcio, produttore del film insieme a Valeria Golino.

   


Tristamoil

Ideazione: Nanni Balestrini, con la collaborazione di Giacomo Verde.

Tristanoil è un film generato attraverso un computer che riassembla, in capitoli di 10 minuti ciascuno, oltre 120 clip video in modo che ogni capitolo sia diverso dall’altro pur trattando il medesimo argomento: la distruzione del pianeta attraverso un uso predatorio delle sue risorse. Le sequenze video selezionate da Dallas, news di disastri ecologici, immagini della borsa, di povertà, di guerra, e alternate da frasi tratte dal Romanzo Combinatorio Tristano di Nanni Balestrini, emergono amalgamandosi da un flusso di petrolio dorato che le omologa e le riconfigura in un gioco combinatorio ipoteticamente infinito. Iniziato durante l’apertura di “dOcumenta (13)” il 9 giugno 2012, il film ha terminato di essere generato alla chiusura dell’evento il 16 settembre 2012, per una durata complessiva di 100 giorni, più di 2400 ore.

   


6-Tage-Spiel

(Austria-Germania/1998)
di Alfred Gulden (52')

110Th Action

(Germania/2002)
di Hermann Nitsch (61')

Considerato uno dei massimi esponenti dell’azionismo viennese, massima tensione espressiva della Body Art europea, Hermann Nitsch ha elaborato fin dalla fine degli anni Cinquanta l’idea del ‘Teatro delle Orge e dei Misteri’: esperienza di arte totale attraverso la messinscena di atti orgiastici e onanistici, di riti sacrificali che devono consentire la liberazione catartica da tabù religiosi, moralistici, sessuali.

“L’azione del teatro azionistico abbandona il piano dell’immagine, usa lo spazio, utilizza carne e sangue reali invece del colore, e corpi di animali squartati. Irrompono uomini danzanti. Non esiste più il palcoscenico, né il teatro, né gli scenografi. L’universo è il palcoscenico” (Hermann Nitsch).

   


Emak Bakia

(Francia/1927)
di Man Ray (17’)

In questo cinepoema “l’incidente cinematografico è messo a nudo: Man Ray lancia in aria una cinepresa dopo averne avviato il movimento; come un alchimista, esplora giochi d’ottica e di luce (scintillii, riflessi, effetti anamorfici); trae il meraviglioso dagli oggetti più umili (la tazza di un wc per esempio). E il poeta Jacques Rigaut organizza una danza di colletti” (Philippe Alain Michaud). “A coloro che ancora si domandano ‘la ragione di questa stravaganza’, si può semplicemente rispondere con la traduzione del titolo Emak Bakia, un’antica espressione basca che significa ‘non rompetemi le scatole’”. (Man Ray)

   


La Casa Emak Bakia

(Spagna/2012)
di Oskar Alegria (83’)

Un originale e inclassificabile ‘documentario’ alla ricerca della villa sulla costa basca in cui Man Ray visse e realizzò il suo celebre cinepoema. In ossequio al credo surrealista il regista si lascia guidare dal caso in un viaggio in cui il cammino si impone alla meta, incrociando le tombe di un clown, un’utranovantenne nobildonna rumena e molte altre storie misteriose e affascinanti.
Versione originale con sottotitoli italiani - incontro con Oskar Alegria e Vittorio Boarini


Ai Weiwei: Never Sorry

promosso da Unipol Biografilm Collection e MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna Cinema Odeon

Ai Weiwei: Never Sorry, il documentario d’esordio della giovane filmmaker e giornalista americana Alison Klayman che narra la vita artistica e personale del celebre artista cinese viene presentato a Bologna in occasione di ArtCity Cinema in concomitanza con la distribuzione nelle sale italiane da fine gennaio grazie a Unipol Biografilm Collection, PFA Films e Feltrinelli Real Cinema. Il film è entrato nella shortlist per gli Oscar, ha ricevuto il Gran Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival ed è stato proiettato in anteprima italiana al Biografilm Festival 2012 e al MaMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna.

Ai Weiwei: Never Sorry è il risultato distillato di migliaia di ore di materiali girati tra il 2008 e il 2011 da Klayman, unico occhio autorizzato dall'artista a seguirlo, con un montaggio che include anche immagini di repertorio, interviste a testimoni e materiali video registrati dallo stesso artista durante le sue numerose inchieste pubbliche. Ai Weiwei è ormai diventato l’icona internazionale del dissenso contro le repressioni del governo cinese. Un personaggio che ha saputo diffondere le sue denunce in tutto il mondo superando le maglie strettissime della censura governativa grazie ad un uso sapiente del web. Live tweeting, video virali e campagne collettive di comunicazione sono i mezzi attraverso cui l’artista ha trasformato una lotta personale in una battaglia condivisa da tutto il popolo della rete, e non solo. Elton John ha dedicato all’attivista cinese il suo concerto di Pechino mentre l’artista indiano Anish Kapoor gli ha reso omaggio reinterpretando il suo ormai celebre video-parodia della canzone del sudcoreano PSY “Gangnam style” che poche settimane prima aveva fatto il giro del mondo. Nel frattempo Ai Weiwei, reduce da 81 giorni di prigionia ingiustificata, non smette di ribellarsi e far sentire la sua voce con provocazioni beffarde.

Ai Weiwei: Never Sorry fa parte della Biografilm Collection, l’innovativo sistema di distribuzione cinematografica sviluppato da Biografilm Festival che ha deciso, grazie al fondamentale contributo di Unipol, di portare nelle sale italiane un’accurata selezione di documentari incisivi ed efficaci nel delineare nuovi modi di analizzare, comprendere e affrontare le complesse dinamiche del mondo contemporaneo.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)