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Arte

Il mosaico: arte e storia

di Elena Marchini

Il termine mosaico deriva dal greco e significa “opera paziente, degna delle Muse”. L’origine del mosaico si perde nel tempo, sviluppatosi come parte integrante dell’architettura, comunemente si fa risalire alla pavimentazione a ciottoli in uso a Creta, che però non presentava una superficie piana, in quanto venivano utilizzate pietre naturali.

   

L’arte musiva vera e propria consiste nel comporre un disegno a soggetto o con fregi e disegni geometrici, utilizzando piccole tessere o tasselli di pietre naturali, terrecotte o paste vitree. Le tessere, tagliate a mano, vengono fissate su uno strato di cemento o mastice. La tecnica antica era decisamente più complicata di quella attuale; la sostruzione, la superficie su cui fissare le tessere, era composta da più strati: lo statume, un agglomerato di ciottoli, il rudus, composto da tre parti di pietre spezzate e una di calce, il nucleus, fatto di coccio pesto e calce, e infine uno strato sottile d’intonaco su cui andavano inserite le tessere.

Proprio in epoca romana i mosaici policromi raggiunsero uno sviluppo assai vasto. Si può dire che non vi fosse casa signorile che non ne avesse almeno uno – un fregio ornamentale su muro, una pavimentazione, o una iscrizione di saluto per gli ospiti -. Con la caduta della civiltà romana, l’arte del mosaico si spostò verso oriente; a Bisanzio e nel resto dell’Impero d’Oriente, si formarono scuole di mosaicisti che produssero opere grandiose, sotto la spinta della nuova religione: il cristianesimo. Infatti in questo periodo i muri delle basiliche si vestirono di miliardi di piccole tessere colorate. Si può dire che nel mosaico bizantino c’è perfetta unione d’arte e mestiere, un’eccellenza raggiunta dall’insieme di ricchezza suggestiva e luminosità che scaturiscono da quei piccoli frammenti di colore che sono le tessere: mirabile esempio è la tomba di Gallia Placidia a Ravenna, opera bizantina del V secolo.

   

Dopo i fasti del periodo bizantino, il mosaico conobbe un lungo periodo di decadenza. Solo nel Settecento nuove tecniche di fabbricazione delle tessere in smalto vetroso misero a disposizione una gamma cromatica paragonabile a quella pittorica, determinando una vera rinascita dell’arte musiva.

Oltre alle nuove tecnologie nella resa del colore, si diffusero anche nuove tecniche di costruzione della superficie mosaicata. In particolare divennero di gran moda le opere in mosaico minuto, che venne applicata nella decorazione di oggetti d’uso personale o d’arredamento: tabacchiere, gioielli, vasi, quadretti, piani di tavolo. Questa produzione di lusso, i cui soggetti si richiamavano spesso alle tematiche antiche, riscoperte grazie agli scavi che fecero riemergere le meraviglie di Ercolano e Pompei, si diffuse presto presso papi, diplomatici, aristocratici e ceti abbienti.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)