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Musica e strumenti

Le nacchere

di Giada Gentili


Le nacchere sono degli strumenti a percussione di tipo idiofono con intonazione indeterminata.

Sono costituite da due pezzi di legno a forma di conchiglia che vengono uniti da un cordino. Dopo esser state fissate al pollice, vengono fatte battere l'una contro l'altra tramite un movimento di apertura e chiusura della mano.

Inizialmente erano fatte da due gusci di noce forati, uniti da un filo di lana. Ora sono fatte di legno duro, anche se stanno diventando sempre più popolari modelli in fibra di vetro. Vengono usate largamente nelle danze folkloristiche spagnole e portoghesi e nell'Italia meridionale (compresa la Sicilia), ma hanno trovato un impiego anche nell'orchestra.

Sebbene le nacchere siano realizzate anche seguendo forme diverse dalle originali (o classiche) circolari e leggermente ovalizzate, come quadrate, triangolari, etc. è sempre opportuno sapere che ogni forma e ogni materiale conferiscono suoni diversi, quindi l'obiettivo unico nel caso di strumenti destinati ai professionisti è il suono prodotto quando le nacchere vengono suonate.

   

La forma circolare è certamente quella più classica e collaudata da tempo immemore. Ciascun guscio risulta concavo al suo interno, e in base a quanto concavo, alla profondità dell'area concava, il suono cambia. Il suono cambia ad ogni modifica, anche piccola, minima, che viene apportata. La superficie di contatto, quella con cui le 2 parti picchiano l'una contro l'altra, determina anch'essa una risonanza diversa.Quindi sono tutti particolari che influiscono sulle caratteristiche musicali dello strumento, la cui produzione può essere artigianale o industriale. In entrambi i casi si parte da un pezzo di materiale (legno per lo più) poco più grande delle castañuelas e dal disegno si inizia la lavorazione. Tagli, carteggiatura, (o smerigliatura automatica nella produzione industriale), intarsi e decorazioni talvolta sulla parte esterna delle valve fino ad ottenere lo strumento desiderato.

   

Le nacchere sono lo strumento musicale spagnolo più antico. Sono tuttora usate per ricreare un'atmosfera romantico-spagnola antica. Le nacchere sono state utilizzate per evocare un'atmosfera spagnola nell'opera "Carmen" di Georges Bizet e nel lavoro per orchestra "España" di Emmanuel Chabrier. Si trovano ne "La vida breve" di Manuel de Falla, come anche nella "Danza dei sette veli" nell'opera "Salomè" di Richard Strauss e in "Tannhauser" di Richard Wagner.

Una variante insolita del modello standard di nacchere può essere trovata nell'opera "Les Choëphores" di Darius Milhaud, che richiede nacchere in metallo. Altre opere importanti dove vengono utilizzate anche le nacchere sono: il "Capriccio Spagnolo" di Rimskij-Korsakov, il Concerto per due pianoforti e orchestra in re minore di Francis Poulenc e "Tangollen" di Karl Jenkins. Utilizzate anche nell'opera "Lo schiaccianoci" di Čajkovskij.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)