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Ambiente

La battaglia di “Salviamo il Paesaggio”

Chiediamo di nuovo trasparenza sulle foreste demaniali in Sardegna


Non c’è alcun intento polemico, né denigrazione o altro, ma l’esigenza fondamentale di conoscere elementi importanti e basilari per la conservazione e l’incremento del patrimonio ambientale isolano, in particolare il patrimonio ambientale pubblico rappresentato dalle foreste demaniali.



Roma. design urbano
Quartiere San Basilio

Sanba, il progetto artistico audiovisivo rivolto a San Basilio, che ha visto il coinvolgimento di tantissimi ragazzi di scuole di ogni grado nella realizzazione di opere di design urbano per rigenerare aree in disuso, e di due degli street artist più rinomati e apprezzati in tutto il mondo, lo spagnolo Liqen e l’italiano Agostino Iacurci, giunge al termine. Il progetto ha riportato entusiasmo e partecipazione oltre ogni più rosea aspettativa. Gli abitanti dei palazzi, sono stati coinvolti nella scelta dei soggetti delle opere dei due artisti con riunioni di condominio e assemblee di avvicinamento e sensibilizzazione all’arte contemporanea. Non è stata quindi un’operazione calata e imposta dall’alto, ma Arte Pubblica nel vero senso della parola ed è possibile credere che diventi il capofila di molti altri. SanBa è l’esempio di come, attraverso interventi artistici pensati per il territorio e con il territorio, si possa coinvolgere un intero quartiere in un percorso di riqualificazione. La tappa finale, il 30 maggio, prevede una conferenza stampa di presentazione delle opere ultimate dagli artisti e quelle realizzate dagli alunni delle scuole alle 12 presso il Centro Aldo Fabrizi.

Dopo la denuncia pubblica (inizio aprile 2014) dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo i rischi di tagli boschivi e di riconversione del bosco ad alto fusto in ceduo, l’Ente foreste della Sardegna (E.F.S.) ha ritenuto opportuno iniziare a fornire qualche particolare sui propri programmi in merito, con uno specifico comunicato stampa, preannunciando un’opportuna (un po’ tardiva, ma fondamentale) sezione specifica (“pianificazione forestale”) nel proprio sito web istituzionale dedicato ai programmi di utilizzo delle foreste demaniali.

A distanza di un mese è giunta, finora, soltanto una sintetica fotografia dell’area interessata dal primo taglio nella Foresta demaniale del Marganai (loc. Caraviu e su Isteri, Comune di Domusnovas): si tratta di un primo intervento di taglio di 34 ettari di Leccio, Corbezzolo, Fillirea, Macchia alta ed nell’ambito di un progetto pilota che prevede il “ripristino del governo a ceduo e la pianificazione dei futuri tagli” per complessivi 305 ettari (anni 2009-2021), in base al piano di gestione dei tagli boschivi del complesso Marganai approvato dalla Provincia di Carbonia – Iglesias.

   

Così lo motiva l’E.F.S.: “i boschi oggetto di intervento sono stati sempre – a memoria d’uomo e documentale – governati a ceduo: pertanto il ripristino di tale forma di governo deve essere inteso come ripristino colturale e delle pratiche selvicolturali da parte dell’Ente Foreste (tale attività non era stata praticata nel recente passato ma era una realtà consolidata nei decenni precedenti). Il piano dei tagli ha quindi, sia per la modesta estensione e sia per la ripresa della consueta forma di governo, il carattere sperimentale e di ripristino di tale pratica prima che potesse essere perduta del tutto, in quel territori a ciò vocato”.

Da ciò si potrebbe supporre che tutti i boschi rientranti nella gestione dell’E.F.S. a memoria d’uomo governati a ceduo dovranno/potranno essere ricondotti a tale ripristino colturale e delle pratiche selvicolturali: dalla Foresta demaniale di S’Acqua Callenti (Castiadas), già governata a ceduo dai forzati dell’allora Colonia penale fino al 1956, alla Foresta demaniale di Rosas-Monte Orrì, (Narcao, Siliqua), già massacrata a ceduo per decenni a fini minerari, alle Foreste demaniali di Gutturu Mannu, di Is Cannoneris, di Monte Nieddu e di Pixina Manna, tutte già ampiamente interessate dalla ceduazione fino a 50-60 anni fa, nel cuore della più esteso compendio forestale del Mediterraneo, proprio mentre il nuovo Assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Spano e i rappresentanti dei Comuni interessati (Pula, Sarroch, Assemini, Capoterra, Siliqua, Santadi, Uta, Villa San Pietro) stanno cercando di realizzarvi il parco naturale del Sulcis, come ben noto allo stesso E.F.S., che si è proposto per la gestione.

Come si vede, è necessaria la massima trasparenza e chiarezza su obiettivi e intenti della nuova politica forestale, in particolare dopo la redazione dei piani forestali particolareggiati di tredici complessi forestali, predisposti dall’ATI DREAM Italia – RDM Progetti, ha avviato un nuovo utilizzo dei boschi sardi.

L’obiettivo dichiarato è quello della gestione forestale sostenibile, ma non si comprende come mai si voglia cambiare rotta dopo decenni di ampiamente pubblicizzata attività di ricostituzione del bosco ad alto fusto dal precedente ceduo.

   

Oggi la Sardegna è la prima regione italiana per superficie forestale (1.213.250 ettari, il 50,36% dell’Isola), secondo l’Inventario nazionale foreste e carbonio, anche se in buona parte si tratta di macchia mediterranea evoluta e bosco misto a macchia. Uno straordinario patrimonio ambientale, validissimo a fini ambientali, paesaggistici, turistici. Per non parlare della difesa del suolo in un’Isola che sa solo il Cielo quanto ne abbia bisogno.

La retrocessione a ceduo – o chiamatela come volete – di ampie superfici di bosco e la conseguente ripresa dei tagli boschivi anche di boschi di fatto ormai ad alto fusto è destinata alla produzione di banale legna da ardere e biomassa, come sembra?

Oltre alla pulizia di bosco e sottobosco, sempre necessari e un po’ caduta in disuso, perché per non incentivare a questi fini la forestazione produttiva sulle estese aree di proprietà pubblica o privata oggi inutilizzate anche con il sostegno di fondi comunitari?

In attesa di saperne di più, c’è da chiedersi comunque come mai l’E.F.S., i cui organici (ben 7.000 dipendenti) sono forniti di ogni professionalità per la gestione forestale, sia dovuto ricorrere all’esterno per la redazione delle proposte di piano (importo pari a euro 1.121.250,00 + I.V.A.) e perché debba essere un Consiglio di amministrazione in scadenza di mandato e in assenza di Direttore generale a prendere decisioni così rilevanti per il futuro delle foreste demaniali sarde.

E’ necessaria la massima trasparenza e le più ampie informazioni, perché un ritorno al passato, anche parziale, sarebbe una follìa della quale la Sardegna non ha minimamente bisogno: auspichiamo ancora una volta una rapida presa di posizione da parte della nuova Giunta Pigliaru per la salvaguardia e l’incremento delle foreste demaniali e di tutto il patrimonio forestale isolano.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)