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Cinema

Pontificia Università Antonianum - Roma

Immagini di una dinamica difficile: la libertà religiosa nell’attestazione del cinema

di Federica Fasciolo

Per il ciclo di conferenze “ libertà religiosa in questione” organizzato dall’Istituto francescano di Spiritualità, è in programma per il 22 maggio il quarto incontro ”Immagini di una dinamica difficile: la libertà religiosa nell’attestazione del cinema”. Relatore il prof. Mons. Dario Edoardo Viganò, Direttore del Centro Televisivo Vaticano.

Lo sguardo del cinema è rivelatore perché sa cogliere le urgenze e i sommovimenti nella dorsale culturale del tempo e vincolante nell’orientare la movenza del nostro sguardo. Sin dall’origine il cinema ha frequentato i territori del sacro e del religioso. Lo scorcio finale del secolo scorso è stato testimone di numerosi film che hanno proposto sguardi importanti sul tema della libertà religiosa: da Uomini di Dio (Des hommes et des dieux, 2010) di Xavier Beauvois, sulla testimonianza di pace di un gruppo di monaci cistercensi morti come martiri nelle terre di Algeria,

   

   

   

a Prima della Pioggia (Before the Rain, 1994) di Milcho Manchevski, sulle tensioni etnico-religiose nei Balcani; oppure opere sul dialogo tra israeliani e palestinesi come Il giardino di limoni (Lemon Tree, 2008) di Eran Riklis. Ancora, Il villaggio di Cartone (2011) di Ermanno Olmi, un film-preghiera rivolta a una Chiesa aperta all’incontro con “l’altro”.

Ed ancora i film sul vasto filone dedicato alla Shoah, che hanno raccontato la feroce negazione della libertà religiosa verso un popolo, come La settima stanza (Siódmy pokój, 1994) di Márta Mészáros e Anita B. (2014) di Roberto Faenza. Inoltre, film come Popieluszko (2009) di Rafal Wieczynski che ricorda il coraggio di sacerdoti  che si sono battuti contro i poteri forti dell’ideologia, contro la vile oppressione del libero pensiero e della libera fede.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)