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Alberi e animali

Pino

di Federica Fasciolo


   

Per i greci, i pini che popolavano le coste del Mediterraneo erano già piante antichee il relativo mito si riferiva a una tradizione precedente la civiltà ellenica, al culto della Grande Madre, progenitrice di tutti gli dei.

Gli dei antichi, per quanto grandi e potenti, erano molto umanizzati e avevano le loro grandi e piccole debolezze.

Cibele – così fu chiamato più tardi dai romani – si era incapricciata di un gioinetto di nome Atys che viveva nei boschi della Frigia, oggi Turchia, e gli si era concessa; un onore non da poco, e per questo gli chiese eterna fedeltà.

Purtroppo però….quando Songaride, ninfa dei boschi, s’innamorò di lui, Atys, pur resistendo un po’, cedette. Ma la dea Cibele se ne accorse e, manco a dire incavolata, fece uscire di senno il giovane amante.

Senza darsi pace, Atys vagò disperato per monti e per valli finchè tentò, come riferisce Ovidio; “di privarsi di quel bene, onde l’umana specie si mantiene”: si, tentò di gettarsi da un dirupo ma…potere degli dei, Cibele impietosita l’afferrò per i capelli: Il corpo si trasforò in tronco, i piedi toccando terra divennero radici e i capelli chioma di foglie nelle mani della dea.

Nacque così il Pino.

   

Nella fretta non fu data una connotazione più precisa. E sulle fisionomie varianti i poeti a lungo hanno disquisito: quel pino fu un pino d’Aleppo che cresce nei posti più impervi e battuti dal vento o un pino marittimo…Pinus pinaster, Pino pinea, silvestre, montano, ad ombrello, pino nero o cirmolo come quelli che ornano le nostre montagne?

Desistiamo, ricordiamo invece di quest’ultimi: Pino muco dal quale si estrale il mugolio, ottimo rimedio per le affezioni bronchiali; Cirmolo dal quale i maestri intagliatori ricavano le loro rinomate sculture.

Si distinguono questi nostri pini anche dal Pinus ponderosa, l’Excelsa, Parviflora che sono estranei alla trasformazione di Cibele, poiché sono spece arboree importate in Europa dall’Estremo Oriente verso la fine dell’ottocento.

Pini, abeti, larici fanno tutti parte del gruppo delle conifere: foglie ad ago, frutti a cono detti pigne, considerate da sempre simbolo di fertilità e d’immortalità.

Tra le curiosità la Pigna di San Pietro, una grande pigna in pietra che si trova in Vaticano, nel cortile di San Damaso e che, quasi certamente in precedenza, era posta ad ornamento del Mausoleo di Adriano.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)