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Vacanze

Marina di Grosseto

Briganti e Corsari
in terra di maremma

oggi ieri l’altro ieri

Se sei in vacanza a Marina di Grosseto e se alloggi al Residence Blumaremma, per andare al mare, dritto per dritto al bagno “La Rotonda”, ti imbatti nel mitico “Bar-Merenderia-Caffè-Locanda dei Briganti”.

   

Eccoli, sempre indaffarati, Claudio e Daniele mattatori, coadiuvati da Angela, Monica, Jessica: che siano veramente briganti eredi delle prodezze dell’altrettanto mitico brigante Tiburzi che impazzava nell’800 in lungo e largo per la maremma?! Chissà! La vita di Domenico Tiburzi indicato come brigante fu costellata di episodi in cui uccideva al fine di difendere il principio di “non uccidere” e rubava a chi si macchiava di “furto”, sorvolando, per tacito accordo, su quei ladri-possidenti-terrieri che rubavano sottilmente ai contadini e ai dipendenti (ma si sa, i tempi cambiano, gli uomini no, e tutto si ripete oggi come ieri).

Sta di fatto che la storia ci consegna una terra dura, difficile, che non poco ha influenzato sul carattere dei maremmani, tuttavia mitigato dalla giovialità giovanilistica, ironica e scanzonata, perfino incorniciata da un sarcasmo espresso con raffinata vena d’amicizia.

I nostri amici odierni “Briganti” non uccidono, non rubano….preparano ottimi panini, colazioni, merende e cenette con prodotti genuini locali che vale la pena di gustare.

   

E se è vero che non possiamo collocarli nell’albero genealogico dei briganti autoctoni, ben più difficile è attribuirgli parentele coi corsari che nel 1500 hanno invaso la maremma, e che oggi sono ricordati con una grande mostra a Grosseto. Dunque, camminata sul bagnasciuga e nuotate a larghe braccia sul mare Bandiera Blu fatte…non ci resta che fare un salto al capoluogo.

Si tratta di una mostra riassuntiva delle invasioni barbariche subite dalla maremma nel XVI secolo e qui illustrate con documentazioni, mappe, narrazioni di episodi e leggende, che bene legano con il Cassero che troneggia sulle strutture delle mura medicee, anch’erre segno della cura che la città di Grosseto ha posto nel tempo per la sua difesa.

   

L’iniziativa curata da Massimo De Benetti e Piergiorgio Zotti, disegni di Massimiliano Longo, è stata realizzata dal Comune di Grosseto con il contributo della Provincia.

“Si tratta di un altro importante evento culturale che da un alto valorizza le radici, la storia, la produzione letteraria e artistica locale – dicono il sindaco Emilio Bonifazi e l’assessore Giovanna Stellini –, dall’altro contribuisce a potenziare l’offerta di eventi da proporre ai visitatori di Grosseto e ai residenti. Le mura, in particolare con le Casette cinquecentesche e il Cassero, rappresentano un palcoscenico naturale per iniziative come questa. Un luogo privilegiato di cultura e di ritrovo. L’obiettivo, attraverso il percorso intrapreso da tempo dall’amministrazione, è infatti quello di potenziarne la sua vocazione di centro di aggregazione, favorendone così il ritorno a luogo di passeggiate, di scambio di idee, di occasioni di divertimento e di intrattenimento, per adulti e bambini, giovani, anziani e nuclei familiari”.

E di una famiglia in particolare si parla nella mostra, quella dei Marsili: La leggenda narra che una bellissima giovinetta, di età intorno ai sedici anni e dai capelli rosso fuoco, si trovava con la sua famiglia alla torre del Collecchio, posta sulle pendici collinari della costa maremmana in vista del mare aperto. La giovinetta era Margherita, la figlia di Nanni Marsili nobile di Siena, signore e proprietario della tenuta e dell’antica torre del Collecchio sulle colline litoranee dell’Uccellina inserita con altre più recenti nella catena di torri costiere, fondamentali per segnalare in tempo alle martoriate popolazioni rivierasche l’arrivo dal mare dei temibili pirati. Ma quella volta il sistema non funzionò: i pirati arrivarono di notte, all’improvviso, assalirono in forze la torre, la conquistarono, rubarono quanto poterono e uccisero tutti gli occupanti, sterminando la famiglia della giovane Margherita, che fu risparmiata per la sua straordinaria avvenenza e portata via in schiavitù.

Narrare d’altro sarebbe lungo, ma offro un sommario della mostra. Nell’oceano dei racconti, La pirateria e l’avventura, Pirati e corsari, Saraceni, Turchi e pirati barbareschi, L’assalto all’Isola del Giglio del 1799, L’agguato, I fratelli Barbarossa, La bella Marsilia, Zanera e la geografia immaginaria; e ancora le storie di Bartolomeo Peretti da Talamone (1504-1544), Le torri di avvistamento, Il tesoro di Montecristo, Il gallo di Tirli, La fine, Cronologia Le navi, L’artiglieria navale, Le armi a bordo delle navi….

La visita è stata esaustiva, affascinante e istruttiva; si è fatto tardi, è l’ora della merenda, al Bar dei Briganti se non mi vedono si preoccupano…

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)