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Editoriale

Il gioco è bello

di Dante Fasciolo

Qui a fianco, c’è un’immagine dell’indimenticabile film
“Totò Peppino e la Malafemmina”, mentre scrivono una lettera
infarcita di punti, virgole, punti e virgole…

le pieghe di un sorriso si stagliano sul nostro viso,
ma repentinamente induriscono;
la foto è paradigma di una farsa a nostre spese
messa in atto in Parlamento da giocatori sfrenati,
molestatori senza vergogna del buonsenso.

Ci sono regole di convivenza politica,
ci sono regole di convivenza civile,
le une e le altre sono scavalcate,
il campo di battaglia concentra e decentra gli scontri…
una maledetta delocalizzazione degli umori.

Famiglie in disagio, produzioni ferme, disoccupazione…
mai come oggi si avverte la necessità di cambiare
le vecchie stanche prassi del passato;
tutti invocano ciò da trent’anni , ma al dunque,
come sempre, riemergono subdoli machiavellismi,
interpretazioni arbitrarie che tendono a teorizzare
il primato della politica sulla morale…
anni luce! dal pensiero originale.
Ma si sa, i politici dei nostri giorni sono atomizzati
dalla spregiudicatezza improntata alla doppiezza.

Dietro le roboanti parole sulla difesa della democrazia,
sul dovere, sul futuro, sullo spirito di patria …
ben diversi sentieri incrociano interessi di parte.
Forse è davvero giunto il tempo di dire
“Il gioco è bello se dura poco”.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)