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Parchi e Oasi dello Spirito

Comune di Greccio (Rieti)

Abbazia di San Pastore

di Dante Fasciolo

Scendendo dal Santuario francescano di Greccio e oltrepassando l'abitato di Spinacceto, verso la montagna, ancora austera e nobile si trova l'Abbazia cistercense di San Pastore. Contornata da uno splendido parco, la struttura è stata completamente ristrutturata, per adibirla a location


L’Abbazia di San Pastore si presenta ben distinta sul colle, più simile ad un fiero castello che ad un monastero. La prima pietra di questa opera fu posta, come testimoniava una lapide, il 5 maggio 1255 per opera dell'abate Andrea, del priore Roberto e del maestro d'opera Anselmo. Nel 1264 i lavori maggiori erano compiuti: la chiesa, l’ampio chiostro con l'aula capitolare, la sacrestia e il parlatorio. Nel 1283 il monastero era ancora in costruzione seguendo i canoni dell'arte cistercense e nel 1292 era stata ultimata anche la torre campanaria.

   

Per tutto il XIV secolo San Pastore era in fiorentissimo stato e godeva di altissime considerazioni dal comune di Rieti con il quale aveva buoni rapporti. Tra la fine del XIV sec. e l’ inizio del XV, incominciò per l'abbazia cistercense la parabola discendente; le ragioni di questa decadenza erano dovute alle devastazioni dei fondi, a rapine, a saccheggi ad opera di malfattori e al malgoverno di abati disonesti.

   

Nel 1426 molti beni del monastero furono ceduti e l'abbazia divenne commenda. Varie vicissitudini portarono poi il monastero a diventare un rudere ricoperto di vegetazione ed erbacce e solo nel 1988, vennero iniziati i primi lavori di recupero che hanno fatto tornare l'abbazia al suo antico splendore.

   

Il fatto che sia ora adibita a servizi di carattere sociale e collettivo non deve far perdere di vista l’essenza abbaziale, che resta intatta, impressa nelle mura di questa struttura nata per la preghiera e la contemplazione…virtù ancora oggi possiibili in specie se si ha la capacità di lasciarsi coinvolgere nella sua lunga storia che l’ha portata fino ai nostri giorni.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)