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Parchi e oasi dello spirito

Borghetto di Vara

Abbazia dell’Accola Convento Brugnato

di Dante Fasciolo


Le prime notizie dell’abbazia di Santa Maria Assunta della Corte dell’Accola, a Borghetto di Vara, risalgono all’881, quando Carlo III il Grosso conferma all’abate di Brugnato, Erimberto, il possesso della corte dell’Accola. Il territorio soggetto a detta corte abbracciava una vasta zona, compresa tra il fiume Vara, il Gravegnola, Boccapignone, Memola, la selva Malvetti, Cassana e Pogliasca.

L’Accola era una piccola Abbazia, risalente probabilmente al periodo longobardo, come proverebbe la croce longobarda scolpita sul portale in arenaria, la cui importanza consisteva nella collocazione lungo la strada diretta dall’entroterra pontremolese verso il mare.

L’odierna struttura, pur conservando tracce della strutture preesistente, fu eretta molto probabilmente alla fine del 1400, come testimonia anche la lapide dell’altare maggiore del 1482, costruito per cura dei massari Paolo Gagioli e Antonio Giacobini, che recita: “ Hoc opus fecerunt fieri Paulus Gagioli et Antonius Jacobis de Brugnato massarii Sanctae Mariae de Accola MCCCCLXXXII”.

   

Altri interventi furono eseguiti nel corso del tempo, come il portale in pietra arenaria, i muri dell’abside e le mensole di arenaria al suo interno. Al suo interno oltre all’altare conserva, due cicli di affreschi raffiguranti la Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Antonio abate e Sebastiano e la Madonna Addolorata e Santi databili alla fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo.

All’inizio del 600 fu affidata provvisoriamente ai frati Francescani che risiedettero a Borghetto in attesa della costruzione del convento di Brugnato.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, dopo il bombardamento della Spezia, la chiesa fu occupata ed adibita a dormitorio per i soldati. Subì poi danni dai bombardamenti che furono riparati come meglio si poteva.

   


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