Alberi e animali
Pioppo
di Federica Fasciolo
Per la gente che vive lungo il grande fiume Po, tra i rivi e i canali che s’intersecano nei campi, il pioppo è l’albero per eccellenza.
Qi cresce in lunghe file solenni e rompe la monotonia della pianura ed assume diversi nomi: populus nigra, italica, tremula, alba…sono le specie più diffuse e si distinguono per la diversa forma delle foglie: triangolari, rotonde o lobate, e tuttavia simili per il tronco slanciato, i colori chiari, per la leggerezza della chioma, che non è mai troppo folta, per il continuo tremolio delle foglie che si presentano scure nella parte superiore e chiare e lanuginose in quella inferiore.
La mitologia greca ci ha trasmesso l’idea che ogni pioppo abbia un animo di donna. E a ben guardare l’argentea scorsa e i rami sottili celano le sembianze delle figlie del Sole e della ninfa Climene. Le divine fanciulle vivevano spensierate, al seguito degli augusti genitori e in compagnia dello scapestrato fratello Fetonte fino al giorno in cui rubò il carro del padre per fare una scarrozzata nel cielo, che scatenò le ire di Zeus che lo fulminò all’istante.
Fu così che il Padre degli Dei , non sopportando più il pianto delle inconsolabili sorelle, le tramutò in pioppi…ma, donne tenaci, le fanciulle continuarono a gemere ad ogni più lieve fremito di vento fra le foglie tremolanti e a piangere lacrime d’ambra, per l’eternità.
Tornando alla realtà, dai tronchi di pioppo si ricava la cellulosa, con la quale si produce la carta (ma oggi ci sono alcuni accorgimenti per l’uso discreto e risparmioso della sostanza); il legno non è particolarmente resistente ma utile per fare fiammiferi e zoccoli in legno; e molti usi farmaceutici ricorrono alle sostanze del pioppo.
Infine, soprattutto nella pianura padana, i pioppi particolarmente resistenti all’inquinamento atmosferico, si piantano in filari per nascondere gli insediamenti industriali; una situazione decisamente diversa da quella descritta da Omero nel libro V dell’Odissea, quando illustra la dimora della ninfa Calypso e dice: “una foresta folta cresceva rigogliosa intorno alla grotta: pioppi, ontani e cipressi profumati dove facevano il nido uccelli dalle ali veloci “.