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Teatro

Teatro dei Conciatori – Roma
Contemporary Urban Theatre

Le Tate

Un testo che nasce da una ricerca interiore,
da un flusso di memorie e che vive di essenzialità


Sarà in scena al Teatro dei Conciatori fino al 13 aprile 2014, Le Tate, testo e regia di Alessandra Panelli, con Barbara Porta, Sofia Diaz, Maria Roveran, Costanza Castracane.

Sulla scena tre sedie, tre disegni stilizzati di alberi genealogici e nient’altro che la recitazione di tre attrici per raccontare piccoli frammenti di vita di tre nonne, tre bambine, tre madri ma soprattutto tre tate, figure fondamentali dell’infanzia di una certa generazione. Un lasso di tempo che va dal 1930 ad oggi, fra risate, giochi magici, pianti e dolci malinconie.

Ci introduce alla visione Alessandra Panelli, autrice del testo e regista dello spettacolo: “Tempo fa mi capitò di leggere il diario scritto in gioventù dalla mia nonna materna e ne fui molto impressionata. Era lo scorcio interessante di un’epoca ma quello che mi colpì in modo particolare fu la descrizione dei miei parenti, soprattutto di mia madre, da bambini. La lettura di questo diario mi fece riflettere sull’intricata tessitura di relazioni umane che legano, inevitabilmente, i membri di ogni famiglia e che, in qualche modo, possono modellare le generazioni future. Rimuginando fra passato e presente, fra presenze amorose ma anche ingombranti, o gelide assenze, mi resi conto di quanto fondamentali fossero state, per alcuni di noi, le Tate, ovvero quelle persone che avevano dedicato, a volte con generosità disarmante, la loro vita a noi bambini.

   

Questo spettacolo nasce come un gioco e per un lungo periodo, complici le mie amiche attrici, lo abbiamo provato fra noi con l’unico scopo di curiosare fra le pieghe dell’animo umano. Ho cercato ispirazione dai ricordi delle vere nonne e tate di ognuna di noi, ripercorrendo i nostri pieni e i nostri vuoti fino a trovare una forma drammaturgica. Un testo che nasce da una ricerca interiore, da un flusso di memorie e che vive di essenzialità.”


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)