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Racconti d’altri tempi

Ruby la Gattina

di Agnolo Camerte

Arrivò a casa beatamente addormentata dentro una ciabatta di mamma, una di quelle che portava a negozio, per riposarsi i piedi quando era stanca. Doveva essere proprio calda e comoda quella ciabatta perché a Ruby piacque subito. Non sembrava per nulla agitata per il distacco dalla sua mamma e dai suoi fratellini, piccoli come lei. Io ebbi l’impressione che capì immediatamente che aveva trovato la pacchia nella nostra famiglia.

Ruby era graziosissima, una gattina di pura razza siamese, con degli occhioni languidi che subito ti incantavano; era proprio una smorfiosa, ruffiana a tal punto da riuscire ad accattivarsi subito anche la burbera e diffidente simpatia della zia Marietta, la cuoca di casa. I gatti a zia Marietta non piacevano. Sono tutti ladri, non li voglio nella mia cucina….diceva . Poverina , lei ci aveva sempre combattuto, a scopate, a calcioni, con le frasche, aveva sempre dovuto guardarsi da quel ladro matricolato di Lulù. Quel gattaccio era il re dei ladri ; “figurati , zia ricordava, che è stato capace di portarmi via persino il piccione in casseruola, mentre stava cuocendo accanto al fuoco del camino!....Strillava, miagolava…perché bruciava la carne del piccione in cottura..ma niente, quello lo artigliò e lo addentò cercando di portarselo via….Lo so io quanto l’ho rincorso , diceva, per riprendermi il piccione. Poi lo presi per la coda, continuava con fare soddisfatto, non mi ha fregato, e lo ho buttato dalla finestra ( 2 piano) nel giardino”. Quello niente, come se avesse volato, dopo tre minuti stava di nuovo dietro la porta della cucina a miagolare per entrare…

Questa è una femminuccia? Capirai, sarà peggio di Lulù…Ma no , ma no, questa è di razza siamese, diceva la mamma, vedrai che la educheremo meglio e non ruberà niente…

La zia , diffidente e spazientita dal ricordo delle scorrerie di Lulù, nel frattempo passato a miglior vita , ricordò come il mascalzone riuscì persino a mangiarsi una dozzina di canarini, che sembrava stessero al sicuro in quella gabbia su in alto nel lucernaio, ma così in alto che ancora ci domandiamo come abbia fatto ad arrivarci quel diavolo d’un gatto..
Ladro sì, era terribile Lulù, ma anche generoso quando, catturato un topo in giardino, pensò bene di sdebitarsi con la zia, portando ai suoi piedi il bocconcino migliore di quel povero topolino…Apriti cielo! Non l’avesse mai fatto , povero Lulù ! Strilli,strepiti, scopate che volarono come la grandine, addosso a quel povero gatto sbigottito che di fronte a quella ingratitudine per il magnifico dono(per lui) alla zia, riuscì a riprendersi il bocconcino del topo e a scappare via……Avrà pensato che l’ingratitudine umana……. era incomprensibile.

Ruby dopo qualche piccolo incidente idraulico….scoprì che la lettiera era il suo bagnetto privato e da brava gattina imparò subito a comportarsi bene. Capì che la zia era quella che dava da mangiare ed allora quante fusa , quante smorfiette le faceva, come giocava con il suo gomitolo della lana; ci rimase persino impigliata in un groviglio inestricabile. Stranamente la zia non si arrabbiò, anzi prese anche a giocarci con Ruby. Lei non si azzardava a rubare nulla! Preferiva essere servita…

Quella gattina, crescendo rivelò doti incredibili; era come un cagnolino, intelligentissima, ed affettuosissima con tutti noi. Aveva però un debole per me, anche se non gli davo mai da mangiare come gli altri della famiglia. Studiavo per gli esami universitari e la gattina da brava ruffiana, si piazzava prima sulla scrivania di fronte a me che magari ripetevo a voce alta quanto studiavo. Poi incominciava a farmi le fusa; chissà credeva che parlassi con lei. Dopo un pò, piano piano, quando faceva freddo, si infilava dentro la mia giacca da camera e lì beatamente continuava a fare le fusa…..Dolcissima! …come avrei potuto mandarla via! Insomma mi aveva scelto come suo scaldaletto preferito!. La cosa continuò anche quando non faceva freddo; ho studiato tutti i miei esami universitari con la compagnia attentissima di Ruby seduta sulla scrivania! Poi dicono che i gatti si affezionano solo alla casa, che non sono come i cani che si affezionano ai padroni! Ruby mi seguiva come un cagnolino, anche quando andavo a passeggio o all’Università. Poi quando le ordinavo di andare a casa si congedava con un miao che sembrava un ciao! Un gatto che ti accompagna all’Università!...Chissà si sentiva preparata per dare un’ esame! Mi accorsi ben presto che il carattere di quella micina era particolare ed allora incuriosito, incominciai a documentarmi su la razza dei gatti siamesi. Non erano certo come quelli descritti dai famosi cartoons di W.Disney. Il gatto siamese fu introdotto dal Siam, dalla Thailandia. Le cronistorie dicono che nel 1880 il re del Siam regalò una coppia di questi gatti a Owen Gould, console generale inglese, il quale l’anno successivo la portò in Inghilterra. L’anno dopo furono esposti al London Crystal Palace e da allora ebbero un grande successo e si diffusero in Europa ed in America. E’ un felino dal carattere giocorellone, che ama molto essere coccolato nella sua famiglia. Ha una testa triangolare, un pelo corto e lucido, coda lunga, zampe snelle ed è facilmente addomesticabile; a tal punto da uscire con il suo padrone, al guinzaglio come un cagnolino. La cosa impressionante è che si sceglie il suo padrone nell’ambito della famiglia, il suo capobranco , con il quale “parla” emettendo dei suoni gutturali e miagolii, con i quali cerca di esprimersi.

Dicono che ciò dipenda dalla originaria fonetica Thai; certo è che questo comportamento è inusuale nei gatti europei.

Anche Ruby “parlava” con me, che ero il suo “capobranco”; la cosa che più mi stupiva però consisteva nel fatto che quando tornavo a casa all’insaputa di tutti da un viaggio, lei lo sentiva e si piazzava in attesa del mio arrivo, dietro la pota d’ingresso di casa, per saltarmi in braccio appena la aprivo …..I miei dal suo comportamento capivano che arrivavo e così addio sorprese! Ma lei come diamine faceva a sentire che tornavo!?

Straordinari tutti gli animali, alcuni tuttavia stupiscono più di altri per il loro comportamento “quasi umano”. Loro chiedono ben poco a noi “umani” ma sanno dare tanto affetto e tanta compagnia. Dobbiamo tutti rispettarli ed amarli gli animali. Se non lo facessimo o se ci comportassimo come quelli che abbandonano i loro amici cani o gatti che siano, diventeremmo noi animali, ma della peggior razza.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)