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Alberi e animali

Salice

di Federica Fasciolo


Il simbolismo malinconico del salice deriva dal suo atteggiamento curvo, dolente, dalla lievità dei rami, simili a steli capovolti, dall’eleganza delle foglie, oblunghe, argentee e setose.




Stambecco (Capra Ibex)

Aspetto nobile e fiero.
Robuste zampe un po’ corte, corna ad arco incurvate  all’indietro grandi. Pelo è fitto e ruvido in estate, più scuro in inverno.
I maschi possono raggiungere un’altezza di un metro per un peso tra gli 80 e i 140 kg, le femmine sono più piccole alte circa 80cm con un peso di 50 kg circa.
Mediamente vive tra i 18 e i 22 anni
Gli stambecchi vivono al di sopra del limite dei boschi, su pendii rocciosi ricchi di cenge erbose, tra 1600 e 3200mt di quota. In inverno, prediligono i versanti esposti a sud sud-ovest dove la coltre nevosa è spesso meno profonda.
In primavera, attraverso i boschi, possono scendere fino in fondovalle per brucarvi la prima erbetta fresca.
Il tempo degli amori è a dicembre.
Le femmine hanno una gestazione che dura da 22 a 24 settimane partoriscono i piccoli a partire dall’inizio di giugno.
I parti gemellari sono molto rari spesso nasce un solo piccolo.
I piccoli cessano di bere il latte materno in autunno ma restano con la madre fino all’età di tre anni.

Nel suo specchiarsi nelle acque si vuole vedere non tanto un narcisistico compiacimento quanto la vana ricerca di una realtà sempre sfuggente.

E chissà perché nessuno vede in questo atteggiamento un segno di riverenza…

Al Père Lachaise di Parigi, fra i grandi dell’arte e della letteratura, riposa Alfred De Musset, romantico poeta dalla breve sofferta vita, sulla sua pietra si legge: Mes chers amis, quand je mourrai plantez un saule au cimetière. Fedelmente, un salice riversa i suoi rami piangenti sull’estrema dimora del poeta.

   

In tempi più remoti, la Bibbia ricordando la cattività di Babilonia, si legge: Lungo i fiumi di Babilonia, li sedemmo, li piangemmo…ai salici appendemmo le nostre cedre.

Tuttavia i botanici spiegano che non di salici si trattava ma di pioppi.

Peri cinesi la Salix babilonica è simbolo di vita e d’immortalità, considerando la capacità di riprodursi e svilupparsi dei rami recisi. Ma la sua forma sinuosa è anche simbolo di grazie e di femminilità. Una delle scene più commoventi dell’Ambleto di Shakespeare è quella della follia di Ofelia: delusa in amore e sconvolta dalle parole di Amleto, si aggira per le stanze della reggia di Elsinore cantando ossessivamente la “canzone del salice” e qui l’albero assume il simbolo della femminilità ferita.

   

Le specie del salice sono numerose, circa trecento,facili a crescere e a propagarsi. I rami sottili e flessibili sono da sempre seviti per fare lavori d’intreccio: cesti, culle, cappelli, mobili, stuoie…e l’artigianato italiano ne ha fatto tesoro anche in gare con la concorrenza cinese, paese dal quale proviene, appunto, il salice.

Non manca una certa contraddittorietà nell’uso di questo albero. Dal troco, dalla corteccia, dai rami più robusti, dalle foglie si ricavano elementi utili per la polvere da sparo e per i medicinali.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)