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Humour - Cronache cittadine

Amerigo – storie da utopia

Il delitto di Laura Palmerini

41esima puntata

di Alessandro Gentili

Si è tenuta domenica 27 aprile, la canonizzazione di due amatissimi personaggi del paese di Amerigo, qui alle soglie delle vette eterne delle Dolomiti e delle Alpi, dove si frange l'eterna disputa se son venuti prima i ghiacciai eterni delle cime alpine o le verdi valli della Pianura Padana. Disputa che si è andata propagando come un virus e che ha costretto l'Istituto Superiore di Sanità ad intervenire più volte con dure profilassi e lunghe quarantene. Pare non sia bastato. "I ghiacci o le nevi?", ovvero: "Essere o non essere?", o ancora: "Roma o Lazio?". Meglio: "Berlusconi o i comunisti?" "Don Camillo o Peppone?". L'Italia è fatta così e qui ad Amerigo ci si tiene molto ad essere italiani "medi". Sì, il "medio" vince sempre e tra bianchi o neri (a scacchi) si preferisce il "tresette", proprio per evitare faziosità.

   

Torniamo alla canonizzazione. Si tratta di Laura Palmerini e di Concetta Diotallevi, due ragazze barbaramente uccise. La prima, 41 settimane fa, la seconda, un delitto che affonda nella notte dei tempi, notte tanto buia che qui nessuno ricorda nè l'anno, nè il mese, nè il giorno. L'ora sì. Tutti se la ricordano. Laura e Concetta hanno vissuto da "sante" e sono morte martirizzate. Il processo della causa era stato affidato a Tino Cucitopo, morto però due mesi dopo l'inizio del lavoro. Lavoro dato quindi a Lucio Santonastaso, perito in circostanze misteriose, tanto da finire in molte trasmissioni televisive. Per la Sciarelli è stato un successo ma anche per la D'Urso e per "Striscia la notizia". Edizione straordinaria di "Servizio Pubblico" con Santoro e Travaglio che hanno ospitato Prandelli, noto criminologo a tempo perso.

Torniamo alla canonizzazione. Grande folla, applausi, fiori ai balconi, turisti, tutto esaurito, sole splendente, prati fioriti, mucche colme di latte, bambini felici e mamme e nonne e zii e cognati. Soprattutto cognati. C'era un'invasione di cognati. Nessuno ha capito il motivo. Ad ogni crocicchio, ecco spuntare almeno un paio di cognati. Ai tavoli, c'era il pieno. Almeno uno ad ogni tavolo. Si riconoscevano. Essere cognati, da queste parti, è un privilegio e chi si sposa e non diventa cognato porta jella ed è malvisto perfino dai vaccari delle alte pasture. C'è la storia di Umberto Cervara che si è sposato un sacco di volte e non è mai riuscito a diventare cognato. Un dramma. Si è suicidato. Poi si racconta di Nando Busi, cognato per un giorno perchè una disgrazia gli portò via l'amatissima familiare. Dopodichè s'è pure divorziato perchè era rimasto senza cognata. Una ferita irreparabile. La strage dei cognati, l'hanno chiamata.

Torniamo alla canonizzazione. Visti in piazza Casini e seconda consorte, Cristiano Ronaldo e Messi che si sono scambiate le fidanzate e il Pallone d'Oro, Totti e Ilary sempre abbronzata (usa una nuova crema tipo sabbia del deserto che lubrifica la carnagione stanca e depressa), Ficarra e Picone con le Veline del condominio di Mazara del Vallo, Frizzi e Conte che hanno litigato sul prossimo Festival di San Remo. Il Circo Orfei ha rallegrato la serata con uno spettacolo con le tartarughe delle Galapagos suscitando indignazione nella Brambilla che portava a passeggio diversi cani.

   

Torniamo alla canonizzazione...


Humour - Tempi... moderni?  

Arte

di Giuseppe Sanchioni

Come si dice: richiedi l’arte e mettila a par(e)te.

Leggendo i quotidiani, sembra che un sottosegretario abbia richiesto ad un ministero alcuni quadri da un museo statale per arredare il proprio ufficio.

Devo confessare, con una punta di sana invidia, che piacerebbe anche a me avere come fermacarte nel mio ufficio la Paolina Borghese del Canova. Pur di poterla mostrare sulla mia scrivania sarei disposto anche a sopportare qualche piccolo disagio, come avere sempre pronta una gru in stanza col motore acceso nel malaugurato caso dovessi prelevare qualche foglio da sotto le svariate tonnellate di marmo. Per non parlare del rinforzo della scrivania!

   

Alle pareti poi, al posto del solito calendario gratuito del fornaio sotto casa e nell’impossibilità di avere il Cenacolo di Leonardo per ovvi motivi di affrescatura, vedrei bene un Guernica di Picasso, anche se la tela lunga quasi 8 metri in un ufficio di 2 metri per 2 comporterebbe una stesura su tutte e quattro le pareti coprendo anche la porta. Ma niente paura, pur di averlo sarei disposto anche a murarla e ad uscire dalla finestra con la scala con notevole sprezzo del pericolo.

Invece mi rimangono solo le bottiglie, che mi sono fatto regalare vuote, dei due profumi Roma della Biagiotti: a loro modo dei monumenti.

E le opere d’arte, io le vado a vedere nei musei, almeno finché ci sono.

Sia i musei sia le opere d’arte all’interno...


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)