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Poesia

Via Crucis

di Antonio Bruni

Ispirata alle stazioni del ciclo
pittorico di Luigi Rincicotti


I
La sentenza

Domanda già vuota
rimbalza risposta
ignota la colpa
colpevole è noto
comunque un castigo
ma salva la vita?
deciso il sinedrio
furente la folla
condanna già scritta
è farsa il processo
subisce innocente


II
La prima croce

Due legni inchiodati
ruvidi e ignari
pesanti e imbevuti
di rovi e di pietre
due legni da scarto
nodosi e tarlati
distorti e scalfiti
materia da fiamma
due legni gridanti
passione mortale
d’infamia vessillo
di resurrezione


III
La seconda croce

Opprime le spalle
incide il terreno
s’inclina a minaccia
resiste alle braccia
oscura lo sguardo
impone caduta
s’intinge di sangue
respinge gli aiuti
odora dolore
assorbe i lamenti
sopprime il pensiero
ricaccia speranza


IV
Maria

In me! Mi appartiene
che torni nel ventre
origine e culla
scintilla divina
ha dato missione
a me del dolore
a lui del soffrire
di unica carne
sostanza diversa
questione che ignoro
interna al mio sangue
t’imploro! ritorna!

V
Cireneo

Andavo tranquillo
tornavo al lavoro
un giorno normale
incrocio un corteo
la guardia mi stringe
m’impone la croce
ma è lui il condannato!
lo devo supplire?
mi guarda ed è lampo
io abbasso la schiena
quel carico segna
nell’animo brucia


VI
Veronica

Prezioso è il panno
profuma di lino
protegge il mio collo
da caldo e da umori
è appena lavato
ma quando deterge
quel volto affannato
diventa fiammata
che in seno mi scuote
l’impronta sua grida
si stampa a ferita
perenne di storia


VII
Crucifige

Spettacolo forte
in strada il martirio
guardiamo sicuri
la pena dell’altro
scommessa ribalda
su quanto resiste
sfoghiamo su lui
la rabbia sepolta
in gola cacciamo
singhiozzo e pietà
colpevole certo
ma paga per noi


VIII
Il re dei giudei

Onore al re
evviva il re
che regni il re
fedeli al re
ignudo è il re
beffato è il re
percosso è il re
a morte il re
un pascolo il regno
nel suono del vento
la pioggia ridente
inneggia alla luce


IX
La caduta

Tra sbarre e ferite
trascorrono i giorni
la pena sovrasta
chi è eletto al dolore
ignora i motivi
di tale sentenza
assente la forza
di alzare la testa
subisce nel pianto
la strada sperando
che il monte si appresti
e arrivi la fine

X
Le vesti strappate

Piumaggio e criniera
il muschio e le foglie
corteccia e pelliccia
i peli e le squame
bellezza e ricchezza
di vita selvaggia
la veste provvede
riparo e decoro
emblema di stato
occulta e richiama
distingue l’umano
ricopre la morte


XI
Crocifissione

Battuto coi chiodi
in carne dell’uomo
infisso l’editto
condanna che arresta
parola e carezza
speranza tradita
amore languente
resistere è nulla
la polvere avvolge
lo scherno di armi
infiamma l’aceto
ludibrio di mente


XII
Morte in croce

Sussultano i venti
la forza abbandona
il corpo e lo spoglia
il grido denuncia
umana la gola
implora implora
speranza è colata
nell’ultimo sangue
tumulta la terra
un lampo sublime
dilania nel tempo


XIII
Deposizione

Discende già nudo
deposto nel freddo
risuona il silenzio
nel buio profondo
l’acqua non lava
unguento non calma
carezza non scalda
lenzuolo non copre
il canto infinito
invoca stagione
rimpiange quei fiori
ma senza colore


XIV
Sepolcro

E’ priva di soffio
la spoglia bendata
in terra è già entrato
e gli inferi tocca
inerme la storia
attende verdetto
è lunga la pausa
assenza dell’uomo
la pietra ha richiuso
speranza ai fratelli
vacilla fiammella
intorno al sepolcro

www.antoniobruni.it


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)