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Cinema

Sala Alda Merini – Spazio Oberdan – Milano

La Primavera di Milano al cinema

di Giada Gentili





Elena
Fondazione Cineteca Italiana
Spazio Oberdan - Milano
fino al 24 aprile
un film di profonda intensità visiva ed emotiva che racconta il viaggio a New York della regista Petra Costa sulle tracce della sorella Elena di cui non ha notizie dal giorno della sua partenza per gli Stati Uniti.

Parlare di documentario ha pochissimo senso per questo mosaico di suoni e immagini dove tutto è documento, direttamente dalla fonte, eppure tutto rimanda a una sfera altra, quella dell'emozione, fatta di ricordi sublimati, paure cronicizzate, rimorso, rimpianto e quanto di più bruciante la mente umana possa contenere ed elaborare. Il film stesso è così: non è fatto di molto, ma evoca anche le immagini che non possiede.

Petra Costa, attrice e filmmaker brasiliana, si rivela con questo documentario una regista in grado di fondere assieme passione, poesia e la speranza di far rivivere la sorella realizzando il sogno che lei non è riuscita a concludere. La sua voce sussurra parole, frasi apparentemente disconnesse che invitano all'interno della sua stessa mente, dei suoi ricordi, piccoli pezzi della propria infanzia e della propria vita.
Protagonista una New York vista come una metafora di un mondo sempre più caotico, affollato e veloce, un mondo nel quale è tragicamente difficile realizzare i propri sogni. Ed Elena è in qualche modo vittima della modernità e della depressione che spesso essa comporta.

   

Proseguono fino al 4 maggio presso Spazio Oberdan della Provincia di Milano, Fondazione Cineteca Italiana gli appuntamenti cinematografici che si inseriscono nell’ambito della “Primavera di Milano”, il nuovo palinsesto culturale tematico voluto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che animerà la scena milanese durante i prossimi mesi fino all’estate.

Dopo la presentazione dei film ambientati a Milano come Rocco e i suoi fratelli, che ritrae la città attraverso lo sguardo di una famiglia di meridionali emigrati al nord in cerca di fortuna. Indimenticabile la scena girata tra le guglie del Duomo, così come quella dell’arrivo della madre e dei cinque fratelli alla stazione Centrale; o come La vita agra di Carlo Lizzani: il trasferimento a Milano dell’impiegato anarchico con progetti dinamitardi; ecco ora la riproposta del giovane protagonista al suo primo impiego della pellicola Il Posto di Ermanno Olmi¸ della Milano de La notte di Antonioni: una città vuota, fredda, fatta di cemento, metallo e vetro, scenario ideale in cui inserire la crisi dell’uomo e della società in cui vive; e un ultimo appuntamento con Milano nera di Gian Rocco e Pietro Serpi, che vanta una sceneggiatura firmata da Pier Paolo Pasolini.

Il calendario prevede nelle domeniche 20, 27 aprile e 4 maggio sempre alle ore 15, rispettivamente:

   

Il posto – regia di Ermanno Olmi. Attraverso le vicende di un giovane che trova il suo primo impiego in una grande azienda milanese, uno spaccato dell’Italia che cambia all’inizio degli anni ’60 e un’indagine sull’alienante routine del mondo del lavoro.

La notte - regia di Michelangelo Antonioni. Concentrata nell’arco di poche ore - dal tramonto all’alba -, la descrizione della crisi lenta e inesorabile in cui scivola il rapporto sentimentale di due persone che, fra una visita in ospedale e una festa mondana, si aggirano come fantasmi in una Milano livida e vuota.

Milano nera – regia di Gian Rocco e Pino Serpi. In una Milano notturna anni ’60, la storia di un gruppo di balordi ai margini della società. Una vita difficile lungo i viali della periferia immersi nella nebbia, nelle case popolari, nella solitudine metropolitana. Fino al drammatico epilogo nel vuoto “immenso” dello stadio di S. Siro.


Informazioni
Fondazione Cineteca Italiana/Cristiana Ferrari
ufficiostampa@cinetecamilano.it


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