f



Parchi e Oasi dello Spirito

Cava dei Tirreni ( Salerno)

Badia Benedettina
della SS. Trinità

di Dante Fasciolo


La Badia Benedettina della SS. Trinità sorge nell'amena valle del ruscello Selano, a poco più di tre chilometri dalla città di Cava, centro popoloso ed industre del Salernitano.

Salendo da Cava per la deliziosa strada asfaltata, tra boschi e radure coltivate, il panorama si allarga sempre più sulla ridente conca cavese  fino a quando appare la visione del mare, la piana del Sele e i monti del Cilento.

Dopo un crocicchio la strada penetra dolcemente nella valle ed ecco, in alto, dominato dal monte Finestra, il corpo di Cava, grazioso villaggio con mura turrite, fondato nel XI dall'abate S.Pietro I.

Ancora un breve tratto di strada intorno alle mura del Corpo di Cava ed appare improvvisa di fronte ad un rettilineo, l'armonica facciata settecentesca della Badia. La prima impressione è di un edificio di modeste dimensioni, ma l'apparenza inganna perchè la facciata nasconde un grandioso complesso monumentale ricco di Santità, di Storia e di Arte, in cui pulsa la vita di sempre.

   

Nel poco spazio esistente fra la grotta Arsiccia e il ruscello Selano non si è potuto creare un chiostro proporzionato alla grandiosità del monastero. In compenso il piccolo chiostro dei secoli XI-XIII è la parte più suggestiva e caratteristica della badia. Un muro romano, ancora in piedi in questa parte più profonda della grotta, dimostra l’esistenza di costruzioni anteriori alla venuta di Alferio. La piccola scultura del fauno, rinvenuta qui, in un muro che delimitava una porzione della grotta, è forse segno di un culto pagano esercitato nella grande spelonca. Il piccolo chiostro ha subìto diverse manomissioni, ma nella sua struttura fondamentale è stato messo in relazione con i coevi chiostri amalfitani e con quelli del San Domenico di Salerno e di Santa Sofia a Benevento, spartiti in quadrifore con archi a ferro di cavallo che testimoniano influenze musulmane. Adiacente al chiostrino è la grande sala del Capitolo del secolo XIII. In essa sono sistemati alcuni pregevoli sarcofagi romani, attribuiti per lo più al III secolo d.C. Essi furono inviati qui da illustri personaggi per esservi seppelliti.

L’archivio della Badia è molto importante. Nelle due elegantissime sale della fine del secolo diciottesimo sono contenuti preziosi manoscritti pergamenacei e cartacei, più di quindicimila pergamene, di cui la più antica è del 792 d. c., e un considerevole numero di documenti cartacei. Ciò ha richiamato l'attenzione di numerosi studiosi provenienti da ogni parte. Dei codici (manoscritti in pergamena) esiste un catalogo completo a stampa ancora disponibile; presto sarà approntato anche il catalogo dei manoscritti cartacei. Tra i codici più famosi ricordiamo la Bibblia visigotica del secolo IX, il Codex Legum Longobardorum (Codice di leggi longobarde) del secolo XI, le Etymologiae di Isidoro del secolo VIII e il De Temporibus del Ven. Beda del secolo XI, ai cui margini i monaci annotarono gli avvenimenti più importanti della badia e del mondo contemporaneo. Tali note marginali costituiscono gli Annales Cavenses più volte pubblicati.

   

Quanto alle pergamene, i documenti privati sono ordinati in ordine cronologico e sistemati nella sala diplomatica in arche di cui ciascuna contiene 120 pergamene. I documenti pubblici (bolle papali o vescovili, diplomi di imperatori, re e signori feudali) si trovano invece nell’arca magna in numero di oltre settecento, ordinati anche essi cronologicamente. La consultazione è resa facile agli studiosi da un Regestum Pergamenarum, manoscritto di otto volumi in folio compilato da monaci nel secolo scorso. Vi si trova il riassunto di tutte le pergamene con l’indicazione dell’arca in cui sono contenute. I documenti già pubblicati nel Codex Diplomaticus Cavensis appartengono agli anni 792-1080 e sono esattamente 1669.

La Biblioteca della Badia possiede oltre 40.000 volumi con numerosi incunaboli e importanti cinquecentine. I volumi sono catalogati e sistemati in tre sale. Le scienze più rappresentate sono la Patristica, la Teologia, il Diritto e, soprattutto, la storia. Un catalogo per autori ne facilita la consultazione.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)