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John Keats

Il Cimitero Monumentale di Staglieno a Genova

di Alessandro Gentili



Il cimitero di Staglieno deve la sua notorietà e il suo valore non solo ai grandi personaggi che vi sono sepolti, ma soprattutto alla ricchezza di monumenti scultorei ed architettonici che contiene.

Sebbene ancora incompiuto, venne inaugurato ufficialmente il 1° gennaio 1851 seguendo in parte il progetto dell’architetto Carlo Barbino. La realizzazione fu affidata a Giovanni Battista Resasco, continuatore dell’opera del maestro. L’impronta architettonica di Staglieno è neoclassica, la stessa di gran parte dei palazzi più rappresentativi di Genova, come il Teatro Carlo Felice e l’Accademia.

Alla struttura quadrangolare del nucleo originario si è aggiunta nel corso degli anni l’espansione verso i declivi collinari, e l’intenso sviluppo della vegetazione ha conferito all’insieme un aspetto fortemente suggestivo di fusione tra architettura e natura circostante. Il Pantheon infatti, contornato dai porticati superiori, collegati attraverso la monumentale scalinata a quelli inferiori si adagia sulla verde collina retrostante che, popolata da una sempre più fitta vegetazione ospita cappelle e monumenti disseminati e seminascosti nel verde. In quest’area si trovano la Tomba di Giuseppe Mazzini e quelle di molti protagonisti del Risorgimento.

   

   

   

A Staglieno si sono succeduti gli stili artistici di oltre un secolo, dal Neoclassicismo al Realismo, fino al Simbolismo, al Liberty e all’Art Déco, dando vita ad una scuola di scultori le cui opere si sono diffuse oltre i confini regionali e nazionali.

Il cimitero, nato a metà del secolo XIX e sviluppatosi con grande intensità rappresentativa fino a dopo la prima guerra mondiale, segue con perfetto parallelismo storico e culturale vicende, ideali, l’idea stessa della vita di una classe in ascesa, la borghesia: dai momenti della massima crescita fino alle crisi di identità che segnano la sua storia negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi del Novecento.

   

   

   

Innumerevoli sono le testimonianze di personaggi storici, letterati e artisti che, pur con giudizi diversi, ricordano la grande impressione e il fascino di questo luogo di memorie pubbliche e private, in cui la volontà monumentale si unisce, inscindibilmente, alla suggestione ‘romantica’ del paesaggio, in un intreccio strettissimo fra monumento, architetture, memorie storiche e natura.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)