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Cinema

Cineteca Nazionale – Roma

Tra docu e drama:

sessant’anni di regia di Riccardo Tortora

di Antonio Bruni


La proiezione di un film inedito di RaiTre del 1982, su Pupetta Maresca, la vedova del camorrista Pascalone e’ Nola, interpretata da Alessandra Mussolini, è stato il momento di maggior richiamo della rassegna Riccardo Tortora sessant’ anni di regia, curata da Antonio Bruni e indetta dalla Cineteca Nazionale e da RaiTeche al cinema Trevi a Roma il 23 e 24 ottobre. Lo sguardo su Napoli è stato completato da altri due film di RaiTre: Il ventre di Napoli , inchiesta del 76 sui bassifondi, gli espedienti per vivere, il lavoro nero e La scena di Napoli (1982), uno spettacolo in costume con de Filippo, Maggio, Barra, Murolo, Martino, Bianco, Gleijeses.

La napoletanità di Tortora veniva integrata dall’occhio toscano di Marisa Malfatti. Il loro sodalizio professionale e affettivo durò per quasi vent’anni, fino al 1985, anno della prematura scomparsa della regista. L’attenzione di entrambi si concentrò sul sociale con una serie d’inchieste per la Rai sui temi della vecchiaia e dei confini della vita. Passarono poi alla fine degli anni 70 alla docu-fiction, una genere che mischiava realtà e finzione, con pezzi di teatro-storia: Rodolfo Graziani, Il caso Ettore Grande, Lilì Marleen (proiettato nella rassegna con Ivana Monti dalla voce intensa e maliarda) e il Caso Ippolito sulla questione nucleare, che non fu trasmesso perché all’epoca avrebbe suscitato problemi politici. Produssero insieme anche radiodrammi e libri.

   

Hanno completato la manifestazione cinque documentari di arte e il docu cabaret sui futuristi, con Ivana Monti e Gigi Proietti: Tortora lo aveva pensato insieme a Malfatti ma dovette realizzarlo da solo. La rassegna è stata un’occasione ghiotta per gustare il cinema televisivo di qualità degli anni tra il 60 e l’80 di cui Riccardo Tortora e Marisa Malfatti sono stati due esponenti di rilievo.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)