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Teatro

Teatro Ulpiano – Roma

Circus Dark Queen

ricordando Antonio e Cleopatra di W. Shakespeare

di Federica Fasciolo

C’è un bel da fare nel districarsi tra le reti della storia per venirne a capo: chi era Cleopatra?

Ebbene si, le enciclopedie più accreditate narrano che il nome Cleopatra era di moda nell’antichità, ed elencano e descrivono un bel po’ di donne con questo nome, tutte in possesso di un brandello di storia in comune (ignorando o non tenendo conto per le occasioni i salti del tempo in cui vengono collocate…e si sa che storie così lontane possono essere narrate con approssimazioni di... secoli).

E la storia della Cleopatra – il mito che noi tutti ci trasciniamo dietro – vera o non vera, è quella legata alla donna follemente innamorata di Antonio, vissuto come preda (o forse no) strumentalizzato a fini politici (o forse no), quella donna passionale che non ha esitato ad unirsi e a respingere uomini del potere (o forse no)…insomma, si, proprio quella donna che al fine va incontro alla morte facendosi mordere da un’aspide (o forse no).

C’e da dire tuttavia che la storia comunque la si interpreti è da secoli, appunto, intrigante ed appetibile, tant’è che viene riproposta in molteplici salse: dall’antico teatro, alle rappresentazioni osè, a quelle più religiose o politiche, comiche o sarcastiche o irriverenti sui cartelloni dei cantastorie… financo alle rappresentazioni condite con un pizzico di cultura e problematicità quanto basta dai moderni mezzi quali la fotografia, il fumetto, la radio, la televisione, l’arte in genere, teatro in primis.

Stefano Napoli, insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, porta avanti da anni un originale e rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Nei suoi spettacoli, i corpi degli attori, quasi sempre muti, si esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore.

Fino al 10 novembre, al Teatro Ulpiano, la Compagnia propone Circus Dark Queen, spettacolo ispirato a uno dei miti intramontabili della storia e della letteratura: Cleopatra.

Il regista ripercorre la vicenda di amore e morte, di potere e passione, di cui la regina d’Egitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti che illuminano una scena di arredi essenziali e i corpi degli attori, quei corpi ai quali la narrazione è affidata quasi integralmente.

Nella nota di regia, Stefano Napoli scrive: “La Dark Queen è Cleopatra e va in scena con la sua leggenda nera e il suo amore per Antonio. Ma Hollywood è lontana. Siamo piuttosto dalle parti del circo, un circo alla buona, come se ne vedevano una volta nei piccoli paesi. Però non potevano mancare le belve feroci e neanche il domatore, i lustrini e la fatica, insomma un impasto di crudeltà e sentimentalismo.  Innumerevoli sono le opere letterarie, pittoriche, filmiche e musicali ispirate a Cleopatra, ma per lo spettacolo si ringraziano soprattutto William Shakespeare per lo struggente poema della fine, Cecil B. De Mille e Claudette Colbert per la sfacciata ironia, il pittore Guido Cagnacci per la superba teatralità che ha impresso alla morte di Cleopatra e, infine, una ignota marca di saponette rinvenuta in un supermercato di Parigi che commercializza il suo prodotto con il nome Cleopatra e, naturalmente, in una lucida carta dorata, perché l' oro, vero o falso che sia, sembra avvolgere tutto il mito di Cleopatra. Tutto è  smisurato in lei: lusso, avidità, brama di potere, passione, ferocia, dignità nella morte. Forse avrà vissuto come su un palcoscenico, consapevole di essere guardata e quindi attenta all'effetto che produceva e forse, come avviene a teatro, le splendide sete erano solo stracci ben illuminati.

Nello spettacolo ho pensato a lei come alla protagonista di Scarpette rosse: una creatura giovane e bella, nella pienezza della vita, che entra in un ruolo e non può più disfarsene e balla e balla fino allo sfinimento e alla morte”.

      

Cleopatra, mito intramontabile dicevamo in apertura. Giovanni Testori la volle protagonista di uno dei suoi Tre Lai - Cleopatràs appunto - messo mirabilmente in scena da Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, vincitore per questo spettacolo di due premi Ubu, mentre quest’anno l’ultima regina d’Egitto viene celebrata a Roma, fino al 2 febbraio 2014, da un’importante mostra, curata da Giovanni Gentili. L’Egitto dei Tolomei, la vita appassionante di Cleopatra, la centralità della sua figura nelle vicende politiche dell’epoca e il rapporto tra Roma e l’Egitto: tutto questo viene raccontato attraverso l’esposizione di oltre 200 opere provenienti dai principali musei nazionali e internazionali.

Circus Dark Queen - ufficio stampa
info.carlucci@libero.it


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