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Ambiente

Club Alpino Italiano

I musei europei delle montagna per la difesa, la promozione
e la cultura delle terre alte


   

Al Museo nazionale della montagna di Torino si è tenuto un incontro tra i direttori dei musei della montagna legati ai Club alpini di otto Paesi europei. “E’ stata la prima volta che i Musei della montagna d’Europa si sono incontrati attorno a un tavolo, e questo è avvenuto a Torino nei giorni del 150° anniversario del CAI”, ha dichiarato il Direttore del Museo della montagna Aldo Audisio.

Alla riunione sono intervenuti Monika Gartiner (Alpenverein museum, Austria), Beat Hachler (Alpines museum der schweiz, Svizzera), Friederike Kaiser (Alpines museum, Germania), Stephaine Mazuer (Musee alpin, Francia), Anna Wende (Surmiak muzeum tatrzanskie, Polonia), Carles Capellas (Servei general d’informaciò de muntanya, Spagna) e Miro Erzen (Slovenskiplaniski muzej, Slovenia).

A Torino è stato firmato un documento nel quale tutti i Direttori dichiarano il loro interesse nella conservazione, protezione e promozione della cultura di montagna - in tutte le sue espressioni - attraverso il lavoro portato avanti in ogni istituzione e con le attività che da esso dipendono.

I firmatari accettano inoltre di rendere nota a tutti i livelli questa dichiarazione d'intenti come risultato di un comune desiderio di promuovere e conservare la cultura di montagna , attraverso le loro singole istituzioni d'appartenenza. “Vogliamo coordinarci e perseguire una linea comune d’intenti, anche attraverso la condivisione di progetti comunitari”, conclude Audisio. “Il documento firmato oggi ha un garante d’eccezione, il Presidente generale del CAI Umberto Martini. Si tratta di un importante riconoscimento al Sodalizio nel giorno del suo 150° anniversario”. 

      

Il Cai ha ancora una volta ribadito che l'ambiente e il paesaggio non sono rinnovabili e le montagne sono state e sono tutt’ora vittime i un “mancato bilanciamento dei valori tra profitto e il valore in sé del paesaggio e dell’ambiente naturale” , con riferimento alla relazione di apertura della Conferenza annuale della Cipra tenuta da Mario Broggi.

“L'idroelettrico ha portato un certo benessere in vallate periferiche, ha affermato il relatore, ma è un ciclo che si è concluso. La transizione energetica diventa così un concetto svuotato di ogni contenuto, utilizzato strumentalmente per indebolire la normativa ambientale.”

Broggi, che all'inizio degli anni '90 aveva collaborato alla stesura della legge svizzera sulla protezione dei corpi idrici, a distanza di anni constata che "alcuni impianti idroelettrici non avrebbero mai dovuto essere costruiti". Solo ora si riconoscono le pesanti conseguenze ecologiche che hanno portato a un "silenzioso declino della varietà biologica". "L'idroelettrico è sì rinnovabile, ma non lo sono l'ambiente e il paesaggio interessati dagli impianti", ha proseguito l'ex presidente della Cipra Internazionale, che proprio di recente ha ricevuto il premio EuroNatur 2013.

Al crescere delle temperature si modifica il bilancio idrico. Il deflusso glaciale inizierà a diminuire al più tardi a partire dal 2050, ha illustrato Georg Kaser, dell'Istituto di meteorologia e geofisica dell'Università di Innsbruck. Le Alpi perdono così la loro funzione di serbatoio di stoccaggio per l'acqua potabile. "Noi decidiamo oggi quale direzione prendere - la differenza si manifesterà solo tra 30 o 40 anni", ha proseguito il meteorologo che ha collaborato alla stesura del Quinto Rapporto dell'IPCC delle Nazioni Unite. "In quanto produttori di gas serra, siamo responsabili anche per le persone che vivono in altre regioni coinvolte".


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)