Costume e societÀ
Dall’oriente all’Europa:
a Parigi apre il Café des Chats
Nella capitale francese un luogo d’incontro
tra gatti e uomini
di Giada Gentili
Ha aperto. Bisogna prenotare con una settimana d’anticipo per pranzare o prendere un caffé. E funziona.
Dopo aver importato dagli Stati Uniti i fast food e Halloween o la zumba dalla Colombia arriva in Europa una moda tutta orientale: Parigi, dopo Vienna, inaugura il primo Neko Café della cittá.
E dato che la parola Neko viene da “nekoin” e traduce “gatto” in giapponese, nella capitale francese si va al Café des chats (letteralmente “caffe dei gatti”).
L’idea di questi caffe, dove si mangia e beve in compagnia dei felini, è nata a Taiwan ma si è poi sviluppata sopratutto a Tokyo e dintorni perché la maggior parte dei condomini impediscono di avere animali da compagnia in casa (e noi che ci lamentiamo dei nostri vicini con la musica alta).
Qualche animalista storce il naso essendo dell’avviso che i gatti starebbero meglio in una vera famiglia, ma in definitiva meglio dentro quattro mura, coccolati dai clienti, piuttosto che in mezzo alla strada e possibili bersagli dell’automobilista di turno.
Le regole per godere della compagnia degli animali sono le stesse a Parigi come in Giappone: lavarsi le mani prima di entrare, non svegliare i gatti che dormono (sí, vale anche per loro oltre che per i cani), possibilitá di fare foto ma senza flash e non dargli da mangiare.
Per i piú schizzinosi, il posto non ha alcun cattivo odore e non ci sono peli ovunque, i gatti, al Café des chats, sono sempre massimo dieci e non si rischia un’invasione di massa mentre si prende un the; sono adottati da associazioni in difesa degli animali e scelti puramente per la loro simpatia verso gli uomini, impresa quindi non facile.