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Arte

Ambasciata delle Turchia - Roma

I colori dell’opera “Mesnevi” di Rumi su tela

personale della pittrice turca Tülay Gürses

di Giuseppe Cocco

Presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni della Ambasciata di Turchia, è presente fino al 19 aprile, la mostra personale della pittrice turca Tülay Gürses, dal titolo “I colori dell’opera Mesnevi di Rumi su tela”.

Tülay Gürses, attraverso le sue opere, vuole riflettere sulla tela la luce esistenziale che permea i versi del "Mesnevi", rendendola concreta nei vari colori.

Il "Mesnevi" (o Masnavi, o Mathnawi) è la straordinaria opera in 6 volumi e 25.000 versi di Jalal al-Din Muhammad Rumi, vissuto nel XIII secolo e morto a Konya nel 1273, ai più conosciuto come Mevlana.

   

Fondatore della confraternita Sufi dei Dervisci Rotanti, è considerato il più importante poeta mistico del mondo; dopo la sua morte i suoi seguaci si organizzarono nell'ordine dei Mevlevi, con i cui riti tentano di raggiungere stati meditativi per mezzo di danze rituali.

Opera spirituale fondamentale per il Sufismo, il "Mesnevi" vuole insegnare il modo di avvicinarsi a Dio attraverso il vero amore. Rumi/Mevlana insegna la pace, il dialogo e il rispetto reciproco indirizzati all'umanità tutta.

Trova la fonte di ispirazione nell'Islam e nella cultura turca, amplifica i contenuti e li offre a tutti senza distinzione alcuna, poiché il conflitto fra gli uomini deriva dalla mancanza di dialogo e di amore, dall'egoismo e dal fatto che non è dato alla persona umana il valore che merita.

Nel testo, alle storie, alle fiabe, alle novelle e alle parabole si alternano scritti sapienziali e saggi consigli, al fine di raggiungere un elevato grado di insegnamento mistico.

I versi possiedono quelle caratteristiche che contraddistinguono i Sufi: rispetto per tutte le religioni e ideologie, per l'essere umano e la natura, amore per lo studio e corretta educazione del sé.

   

Tülay Gürses così descrive la genesi dei suoi lavori:

Durante i seminari di studio sulla storia della filosofia e della filosofia esistenzialista, realizzati insieme al mio mentore, il Prof. Dott. Kenan Gürsoy, attuale Ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, ho avuto l’opportunità di conoscere l’eterna solitudine dei filosofi e i loro sforzi per cercare il significato delle proprie esistenze.

Sì … nell’universo l’uomo era da solo e ancora si interrogava per sapere se era libero o no, non riuscendo a determinare i limiti delle proprie responsabilità.

Poteva ottenere un certo sollievo dai sistemi di credenze, ma quando si svegliava alla consapevolezza della propria esistenza, vedeva chiaramente la necessità di dover continuare la propria ricerca attraverso la sua vita.

Da una parte, avrebbe costruito se stesso basandosi su ciò che riusciva a percepire; dall’altra, avrebbe tentato di raggiungere i limiti superiori dell’esistenza e avrebbe cercato i valori attraverso la propria soggettività.

Come dicono i filosofi, la ricerca della verità … il tentativo di trovare il proprio significato passando attraverso l’informazione, l’etica e i valori estetici. Forse lo scopo di questa ricerca era il motivo più importante della propria esistenza.

Con l’impegno della ricerca, il filosofo si orientava al pensiero, il Sufi alla parola e l’artista alla creatività (composizione nella musica, forma, simbolismo e colore nelle arti visive).

Quando seppi che con le parole “Il movimento, l’attività e l’impegno sono le forze che generano la vita. Gli esseri che non possiedono questa forza, sono destinati alla nullità”, il grande filosofo Jalal al-Din Rumi Mevlana voleva anche indicare questa verità, mi rivolsi alla sua più grande opera, il Mesnevi.

La prima cosa di cui mi accorsi, fu la forte somiglianza tra il Mesnevi e il miele.

Anche Rumi, così come le api, impastava con amore tutte le informazioni che aveva raccolto, offrendole all’umanità sotto il titolo di Mesnevi.

Era come se innalzasse al Cielo la natura indefinita e magnifica dell’esistenza attraverso la parola e la musica per poi anche lui stesso partecipare a questa ascesa.

Ogni storia del Mesnevi offriva messaggi sui valori universali attraverso i simboli.

Con ammirazione per questi messaggi, ho preso il mio pennello e mi sono rivolta alla tela.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)