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Ambiente

Cambiamenti climatici

Che caldo che fa!

Notizie dal Karakorum, da Harvard,
dall’Artico, dalle piante, dalla scienza

Dal Karakorum

I cambiamenti climatici sono un problema molto serio con cui tutto il mondo deve fare i conti, visto che i loro effetti devastanti non sembrano risparmiare niente e nessuno, tanto da mettere in pericolo la stessa sopravvivenza degli esseri umani.

Motivo per cui, al fine di sensibilizzare le persone nei confronti del futuro climatico della Terra e dare una visione globale dello stato di salute dei ghiacciai, il fotografo ed alpinista Fabiano Ventura ha deciso di organizzare una mostra fotografica dal titolo Kaukasus – Karakorum. Sulle tracce dei ghiacciai’, ospitata da Reinhold Messner nel suo museo di Castel Firmiano, alle porte di Bolzano.

Infatti, durante la mostra, che sarà visitabile per tutta la stagione 2013, si potranno osservare e confrontare scatti attuali, realizzati da Ventura durante due spedizioni, una tra le distese del Karakorum e l’altra tra i ghiacciai inesplorati del Caucaso, con immagini di oltre un secolo fa che testimoniano i profondi cambiamenti climatici di questo secolo, suscitando nei visitatori forti emozioni.

Obiettivo della mostra è suscitare nell’opinione pubblica, attraverso il forte impatto visivo delle immagini, una maggior coscienza ambientale e una consapevolezza delle problematiche legate ai cambiamenti climatici e alle gestione sostenibile delle risorse naturali. Per la salvaguardia dei ghiacciai del Pianeta, le nostre risorse idriche, il futuro di tutti noi.

Dalle universitÀ americane

Un quadro non molto incoraggiante emerge dalla ricerca condotta dalle università americane dell’Oregon e di Harvard, che hanno ricostruito, grazie all’analisi di alcuni sedimenti prelevati in 73 siti in tutto il mondo, la storia del clima della Terra.

Infatti, i risultati mostrano che non solo l’attuale temperatura della Terra è fra le più calde registrate negli ultimi 11.300 anni, ma che entro il 2100 potrebbe diventare anche la più calda in assoluto dall’ultima Era glaciale, soprattutto a causa della Co2 legata all’attività umana.

   

Una eventualità, questa, che non può non creare una certa preoccupazione e allarmismo, soprattutto se si pensa all’impatto negativo che tutto ciò avrebbe sull’ambiente e non solo, dal momento che rischia di mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dell’essere umano.

Al riguardo, il primo autore della ricerca, Shaun Marcott, dell’università di Harvard, ha sottolineato: ‘adesso sappiamo che la Terra è più calda di quanto non lo sia stata nella maggior parte degli ultimi 11.300 anni – aggiungendo – è particolarmente interessante considerando che l’Olocene (il periodo che va da 10.000 anni fa ad oggi) comprende l’intero periodo della civiltà umana’.

Dall’Artico

Uno studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research ha rivelato che gli eventi climatici estremi che hanno interessato gli Usa e la Russia negli ultimi anni, come siccità e inondazioni, sono da attribuire al riscaldamento dell’Artico.

Infatti, il riscaldamento climatico, che in questo luogo risulta essere molto più veloce rispetto al resto del pianeta, incide negativamente sulle onde d’aria che oscillano dal polo ai tropici, visto che va a modificare il loro normale moto.

   

Al riguardo, gli autori hanno spiegato:‘quello che abbiamo notato è che in occasione dei recenti fenomeni estremi le onde si sono fermate per settimane, quindi invece di portare aria fresca dove prima c’era aria calda hanno fatto in modo che rimanesse l’alta temperatura’.

Dalla vegetazione

L’effetto serra sta riducendo sempre più le differenze tra la vegetazione del nord e del sud, è quanto ha rivelato uno studio internazionale realizzato da 17 enti di ricerca di 7 paesi, visto che quest’ultimo ha innescato un circolo vizioso dove aumento delle temperature e scioglimento dei ghiacci si influenzano e potenziano a vicenda incidendo su ciò.

Al riguardo, uno degli autori dello studio, Liang Xu dell’università di Boston, ha spiegato: ‘questo riscaldamento amplificato nell’area circumpolare posta sopra il confine tra Canada e Stati Uniti sta riducendo la variabilità stagionale delle temperature, perché le stagioni fredde stanno sperimentando un riscaldamento più rapido rispetto all’estate’.

Infatti, il crescente aumento della temperatura del nord, dovuto appunto all’effetto serra, sta consentendo a quest’ultimo di sviluppare una vegetazione più simile a quella del sud, dato che negli ultimi 30 anni sono nate vaste aree ricoperte da una vegetazione molto produttiva.

Dalla scienza

Contro i cambiamenti climatici, arriva un nuovo alleato: la Società Italiana per le Scienze del Clima (Sisc) che si propone l’importante obiettivo di diventare il punto d’incontro tra le diverse discipline che utilizzano le informazioni climatiche per le proprie ricerche, visto che solo unendo le forze sarà possibile vincere questa seria sfida che siamo chiamati ad affrontare per proteggere il nostro pianeta.

   

Al riguardo, il presidente della Sisc, Antonio Navarra, ha spiegato: ‘la ricerca scientifica sul clima avverte oggi un forte bisogno di discipline che sappiano lavorare insieme, che siano in grado di stabilire tra loro un legame concreto per imparare a parlare una lingua comune. Fisici, chimici, agronomi, esperti di supercalcolo, economisti, sociologi e policy maker. Mi fermo solo per fare un esempio ma la lista potrebbe essere ancora lunghissima: lo studio dei cambiamenti climatici riguarda ciascuno di loro in maniera integrata, non ci coinvolge separatamente’.

Infatti, nel corso della prima Conferenza Annuale della Sisc, che si svolgerà a Lecce il 23 e il 24 settembre 2013, esperti italiani provenienti dalle diverse discipline si confronteranno proprio su questo argomento, dato che il tema è ‘I cambiamenti climatici e le loro implicazioni sui servizi ecosistemici e la società’.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)