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Pagine preziose

Libreria Editrice Vaticana

Ildegarda di Bingen

Ildegarda di Bingen, la donna, la monica, la santa
La penna elegante di Neria De Giovanni

di Anna Manna

Un mio amico scienziato mi regalò, circa due anni fa, un libro dal titolo affascinante, “L’universo elegante” di Brian Greene, prestigioso fisico teorico. Un libro dedicato agli appassionati di scienza ma lui confidando, a dire la verità in modo eccessivo, nelle mie capacità intellettuali pensò di regalarmelo.

Immediatamente lusingata da tanta fiducia, cercai di essere all’altezza delle sue aspettative e tentai di leggerlo tutto d’un fiato. Nella mia totale meschinità e pochezza riguardo alle questioni scientifiche non riuscii neanche a finire il primo capitolo e affondarono nel nulla tutti i miei buoni propositi.

Ma, c’è sempre un ma nella vita e direi che è della vita l’aspetto migliore! Sorpresa! Quella montagna di notizie scientifiche mi sovrastava. Stringhe, dimensioni nascoste, teoria ultima! Tutto si mescolava nella mia mente e mi emozionava. Ma alla fine questo tsunami estraneo e sconosciuto nascondeva una luce, un faro, una stella cometa accessibile anche a me. O per lo meno accendeva un interessamento altro, un diverso accostarsi al libro. Così ripresi L’universo elegante in mano e cercai di capire cosa volesse dire quel concetto.

Addentrandomi nelle pagine astruse, tra presenze a me poco familiari, in una marea di eventi, fatti e notazioni scientifiche ero però pervasa da un senso di pacatezza, di ordine, di armonia.

Ed era proprio questo che voleva dire l’autore: l’universo è ordinato, non dominato dal caos, ma accarezzato da una dolce e melodiosa armonia, una forma di eleganza appunto, con movenze cadenzate ricorrenti e rassicuranti. La scienza mal capita mi regalava comunque una sensazione bellissima a come tale la conservai nel cuore.

Ebbene questa sensazione, questa emozione è riaffiorata in me quando ho letto il libro di Neria De Giovanni “Ildegarda di Bingen”. Un libro completamente diverso nel contenuto e nelle tematiche , ma comunque in questo libro ho incontrato un universo garbato e colto, consapevole ed equilibrato. Leggendo, pagina dopo pagina, ho sentito la stessa armoniosa melodia. La stessa sensazione di ordine, di garbo, di precisione, di equilibrio, un buon profumo di civiltà, insomma ho incontrato un universo elegante. Quello con cui opera e lavora giorno dopo giorno Neria De Giovanni con la sua penna affascinante.

      

La tematica del libro è la vita di una santa. Un libro su una religiosa spesso risulta distante e relegato ad una sfera di interessi delimitata. Invece, questa è la sorpresa veramente piacevole, il libro di Neria De Giovanni, scrittrice di razza, ha la capacità di azzerare ogni distanza, di dilatare la sfera d’interesse fino ad identificare con la vita e l’umanità tout-court l’avventura terrestre di Ildegarda.

Il libro ha il potere di addolcire una tematica che per la necessità di esattezza e precisione, profondità e rigore, potrebbe diventare non dico ostica ma di difficile accostamento. Ed invece l’equilibrio, l’ordine che regna tra le pagine descrivono e raggiungono appunto una espressione di grande eleganza narrativa. Un mondo diverso certamente dal nostro ma comunque riconducibile anche alle nostre azioni quotidiane. Così tutti i muri che separano l’uomo di tutti i giorni dall’uomo sacro cadono, si sbriciolano. La narrazione della vita della Santa diventa così l’avventura umana nelle sue fragilità e nelle sue difficoltà. Una santa stanca per il lungo peregrinare! Che immagine modernissima ed attuale!

E’sorprendente la sintonia della scrittrice con il momento che stiamo vivendo dove anche la stanchezza acquista una incredibile dignità e sacralità. Dove anche il sacrificio che mostra i segni dell’accasciamento assurge a simbolo di sacralità.

Ma Neria De Giovanni descrive oltre la santa, anche la donna , la monaca come è annunciato nella copertina del libro. Anzi la copertina merita una pausa di riflessione. E’ di taglio moderno, con una alternanza di colori misurata e morbida. Il taglio, le misure del libro sono particolari e delineano una preziosità della proposta editoriale non solo nel contenuto ma anche nella bella veste fisica. Ecco questo dualismo tra tematica e rappresentazione della tematica poggia su un asse di grande eleganza che ne determina l’equilibrio armonioso. Come in una orchestra di melodie anche contrastanti Neria De Giovanni diventa maestra abilissima ed efficace.

Con l’occhio della critica letteraria esperta e nella piena maturità espressiva dei suoi mezzi critici, come studiosa profonda e abituale di ricerche bibliografiche, avventure meravigliose tra manoscritti ed antiche pergamene, Neria De Giovanni riesce ad abbracciare in un unico sguardo il racconto di questa personalità di religiosa interessantissima, di monaca vigorosa e tenace, di donna che riserva lati femminili dolcissimi. Ildegarda di Bingen è veramente e fino in fondo donna.

Le sue ricette, la sua pulizia interiore ed esteriore, il suo rincorrere l’igiene nella vita di tutti i giorni, la dipingono in una femminilità costruttiva, dedita alla manipolazione positiva dei doni della vita come una madre, una moglie, una donna di casa. E poi ecco fiorire la sua dedizione mistica, la sua santità, la sua dignità rivestita di sacralità.

Neria De Giovanni ha silenziosamente compiuto un piccolo grande miracolo di scrittura con questo gioiello letterario: ha reso vicinissima la santa a tutti noi, abbattendo i muri delle metaforiche cattedrali nel deserto che troppo spesso allontanano dai comuni mortali le vite dei santi.

Questa vicinanza però è vissuta senza nulla perdere della sublimazione della personalità di Ildegarda. Autorevolezza ed amore, abnegazione e sacrificio albergano nell’animo come in un algido castello che però riesce ad accogliere il lettore come in un nido familiare. La materia non facile nelle mani amorevoli ed amorose di una vera scrittrice diventa come un marmo morbido da plasmare per creare non una statua , non un ricordo, non una celebrazione, ma una testimonianza viva, vera, palpitante.

Una protagonista di ieri che è capace di entrare in contatto con tutti noi, di parlarci, di diventare contemporanea a noi, illuminarci con la luce del divino.

Così anche se certamente pedagogica e di alto valore divulgativo, la penna di Neria è comunque la penna di una grande narratrice. Che riporta la storia di Ildegarda rinnovando la pagina dopo pagina. Ildegarda è stata scrittrice di versi e salmi , autrice di musica sacra, teologa, filosofa, botanica ma soprattutto profetessa.

Ecco già nel suo esistere , nel suo aderire alla vita giorno dopo giorno, Ildegarda annunciava e profetizzava l’immagine di una donna a tutto tondo. Una donna colta, dotta, vigorosa e forte nella mente e nel fisico tanto da essere proclamata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI.

La scelta narrativa di Neria De Giovanni ci racconta e ci dipinge non solo la studiosa, la critica e la scrittrice che è Neria De Giovanni ma anche la donna che è in lei e l’ideale di donna che Neria diffonde con i suoi scritti, i suoi libri, suoi saggi.

La sua scelta letteraria evidenzia l’anima di Neria che con passione vive una identità femminile di grande spessore culturale e profonda consapevolezza umana.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)