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Costume e societÀ

Festa della donna

Non fiori,
ma opere di bene

di Elena Marchini

È appena passata la giornata internazionale della donna, più conosciuta come festa della donna.

Abbiamo visto vendere in ogni dove tristi mazzolini di mimosa del tutto appassita.

La televisione, in ogni ambito dai tg ai talk passando dalle pubblicità, ci ha ricordato con auguri e pensieri dedicati questo speciale appuntamento.

Anche Google, come sua abitudine nel segnalare ogni qual si voglia tipo di anniversario, ha sostituito la sua abituale grafica blu-rosso-giallo-verde, con tante faccine femminili sorridenti.

In realtà c’è ben poco da sorridere.

Nel 2012 in Italia sono state uccise 124 donne. Applicando un po’ di matematica spicciola significa che, lo scorso anno, ogni 3 giorni una donna è stata uccisa.

Altro dato da non sottovalutare, quasi tutti le 124 donne sono state ammazzate da persone a loro vicine: mariti, fidanzati respinti, persone di famiglia.

Inoltre, nel rapporto Le voci segrete pubblicato da Telefono Rosa, sono ben 1562 (è bene essere precisi con i numeri) le donne che nel 2012 hanno denunciato di aver subito violenza. Anche in questo caso se vogliamo usare un po’ di matematica, ogni giorno 4 donne subiscono violenza e cioè ogni 6 ore una donna viene picchiata, menata, pestata, presa a calci e pugni, maltrattata, offesa, umiliata, minacciata, percossa, seviziata, violentata.

E nella sua tragicità, è fondamentale ricordare che 1562 (è bene essere precisi con i numeri) è un dato parziale, incompleto, perché come ben sappiamo non tutte le violenze vengono denunciate.

   

Anche in ambito lavorativo le donne subiscono più discriminazioni rispetto all’altra metà del cielo.

Vorrei sapere a quanti uomini in fase di colloquio viene chiesto se è sposato e ha figli? O se ha intenzione di avere figli nel prossimo futuro?

Proprio nel giorno della festa della donna il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo ha detto che “il tasso di occupazione femminile italiano è al 46 per cento, tra i peggiori d’Europa, e le retribuzioni rimangono del 20 per cento inferiori rispetto a quelle degli uomini”.

Percentuali e numeri confermati anche dal Global Gender Gap Report 2012 un rapporto internazionale sul divario di genere curato dal World Economic Forum che rivela come l’Italia abbia perso sei posizioni nella graduatoria relativa alle disuguaglianze di genere.

Su un totale di 135 paesi finiti sotto la lente di ingrandimento l’Italia si classifica all’ottantesimo posto, in gergo calcistico saremo nella seconda metà della classifica a rischio retrocessione, e infatti il Bel Paese scende addirittura al centunesimo posto se si fa riferimento alla partecipazione e alle opportunità economiche delle donne.

   

Vogliamo farci ancora più male?

Alberto Alesina, dell’università di Harvard, e Andrea Ichino, dell’università di Bologna, hanno condotto nel 2011 una ricerca per conto di Valore D, Donne al vertice per l’azienda di domani, dal titolo, molto evocativo, Un dito tra marito e moglie, per misurare come sono distribuiti i compiti in ambito famigliare.

I risultati principali della ricerca rivelano, come scrivono i due autori e l’avverbio sorprendentemente è farina del loro studio, che i compiti famigliari sono allocati in modo ancora sorprendentemente squilibrato.

Le donne infatti lavorano in casa il doppio rispetto agli uomini, svolgendo anche lavori casalinghi tipicamente maschili. I numeri? Quaranta virgola nove ore contro diciannove virgola sette. Non solo, le donne, sommando il lavoro svolto fuori casa con quello svolto in casa, lavorano ogni giorno 30 minuti in più rispetto agli uomini.

Quindi per favore, per le feste della donna a venire, non sono più richiesti tristi mazzolini di fiori, ma importanti opere di bene.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)