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Parchi e Oasi dello Spirito

Camerino - Marche

Convento di Renacavata

di Dante Fasciolo

All’inizio erano in due, due frati desiderosi di condurre una vita eremitica secondo la regola di Francesco, e Papa Clemente VII glielo concesse. Altri si unirono e a Renacalcata improntarono il loro rifugio su un struttura immersa nel verde delle colline marchigiane, donata loro dalla duchessa di Camerino nel 1529.

   

Ottenendo la bolla “Religionis Zelus” (3 luglio 1528) di fatto davano vita ad un nuovo ordine francescano, accanto a quelli già esistenti dei “Frati Minori” e dei “Frati Minori Conventuali”.

Tra i primissimi nomi dell´ordine troviamo quello di “frati minori della vita eremitica”, dove per “eremitica” si intendeva un modo di vivere la Regola del poverello di Assisi alla luce del suo Testamento, in luoghi semplici e ritirati, ma non inaccessibili, vivendo in grande povertà, predicando la buona novella e assistendo i bisognosi.

Il nome “cappuccini” nascerà pochi anni dopo l´approvazione della bolla: i bambini di Camerino, luogo di nascita dell´ordine, così appellavano i primi frati per la foggia del loro cappuccio tipicamente a punta come era stato quello di Francesco. Questo gioviale modo di chiamare i frati passò subito ad indicare l´intera congregazione, che divenne dei “Frati Minori Cappuccini”.

   

Non molto sappiamo circa i primi sviluppi del convento e della chiesa di Renacavata che di fatto divenne la culla dei “Frati Minori Cappuccini”. La Chiesa è dedicata alla “Purificazione di Maria” e presenta una piccola cappella con una preziosa maiolica di Santi Buglioni, che sovrasta l’altare e che rappresenta una “sacra conversazione” tra la Vergine con bambino e i santi Francesco e Agnese.Si presume inoltre che nel 1767, in occasione della canonizzazione di San Serafino da Montegranaro, fu innalzato un altro altare dedicato al santo.

Di certo c’è che la prima dimora cappuccina, venerata come un sacrario delle memorie delle difficili origini dell'ordine, nel corso dei secoli il Convento si arricchì di ulteriori edifici che però non hanno fatto dimenticare la rustica e semplice atmosfera religiosa di un tempo, ancora oggi è centro vocazionale importante. Nel complesso architettonico del Convento si distinguono quattro parti, che vanno dal cinquecento fino al novecento, completamente ristrutturati (1968-72). Il nucleo originario è formato da muri perimetrali esterni, dai pilastri del Chiostrino e del tetto di copertura.

   

Nel refettorio vi sono stalli settecenteschi. La Chiesa preesistente all'arrivo dei Cappuccini, conserva: sull'altare maggiore la terracotta policroma di Mattia Della Robbia (1530), raffigurante la Vergine col Bambino con accanto San Francesco che indossa l'abito dei Cappuccini originalmente di color cenere e non marrone come è attualmente; il tabernacolo ligneo (1666) a forma di tempio barocco, opera di Francesco Liberato da Macerata; la cappella di San Serafino da Montegranaro, con una bella pala d'altare di Luca Valenti (1767). Il museo rarissimo nel suo genere, raccoglie oggetti concernenti la storia dell'ordine dei Cappuccini. Notevoli sono i cibori e i reliquiari seicenteschi in legno.

Da questo primo convento di Renacalcato, l’ordine si estese rapidamente ovunque nel mondo; e oggi proprio qui a Camerino i frati continuano a vivere secondo il modello del serafico padre e dei primi fondatori dell´ordine, seguendo le orme del Cristo obbediente, povero e casto, trasmettendo alle nuove generazioni la fiamma del carisma francescano-cappuccino, in modo particolare qui grazie al Noviziato, che da secoli continua ad aver sede in questo convento.


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