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Fotografia

Galleria Ca' di Fra' - Milano

Felix Nadar

di Manuela Composti

Atelier Nadar. I suoi ritratti sono non solo personaggi del quotidiano vivere, ma veri caratteri, personalita' immortalate nel Tempo, nel loro essere piu' intimo e nascosto, indipendentemente e nonostante la loro stessa volonta' di svelarsi.


   

“Compito autentico del ritratto fotografico è di estrarre la verità psicologica del soggetto” (F.Nadar)

La “somiglianza intima”, questo il vero obbiettivo di Felix Nadar. Il concetto di “verità psicologica” nel ritratto fotografico presuppone l’interpretazione della realtà e, quindi, la presa di posizione dell’artista stesso che non vuole essere obbiettivo ed estraneo all’esistente. Felix Nadar fu un maestro della nascente fotografia ed un poliedrico indagatore della natura umana. I suoi ritratti sono non solo personaggi del quotidiano vivere, ma veri caratteri, personalità immortalate nel tempo, nel loro essere più intimo e nascosto, indipendentemente e nonostante la loro stessa volontà di svelarsi.

   

Gaspar-Fèlix Tournachon, Nadar solo dal 1838, fu critico teatrale, giornalista, caricaturista di successo ed uno tra i fotografi più importanti del suo tempo. I suoi primi scatti risalgono al 1853. Divenne presto una celebrità tra le celebrità ritratte (Baudelaire, Victor Hugo, Doré, Rossini, Champfleury, Delacroix, Berlioz), anche se i suoi interessi nel mondo della fotografia si rivolsero a differenti temi, dal sottosuolo (1861 Catacombe di Parigi) alle vedute aeree (Primo risultato di fotografia aerostatica, 1868). Come scrisse R. Barthes (La Camera Chiara): “La fotografia sostituisce il monumento come luogo moderno della memoria culturale e contribuisce potentemente ad una nuova concezione della celebrità, che sempre più, nel ‘900, andrà verso il successo e il divismo”. Inizia una fruizione del “personaggio” che prende “fisicità” reale oltre la fama data dalle sue opere.

   

L’Atelier Nadar, al n. 35 di Boulevard des Capucines dal 1860, si trovava a pochi passi dal luogo dove si sarebbe svolta, qualche anno più tardi (1895), la prima proiezione dei fratelli Lumière.

L’ indimenticabile firma del fotografo che autografava la facciata dell’intero edificio fu ideata dal pittore di insegne Antoine Lumière, padre di Luis e Auguste. Un luogo magico e, per la bizzarria della Storia, un crocevia importante. Qui si svolgerà, nel 1874, la prima mostra degli Impressionisti, rifiutati dall’accademico Salon annuale.

L’ Atelier vide, in tempi diversi, la partecipazione di Felix, Adien e Paul Nadar (quest’ ultimo direttore dal 1886).

Ca’ di Fra’ propone – fino al 26 luglio - una mostra intitolata: Atelier Nadar proprio a sottolineare l’ importanza del lavoro svolto da questa famiglia di pionieri della fotografia. Saranno soprattutto ritratti, perchè questo era il principale lavoro dell' Atelier e, perché questo, identifica già un momento storico preciso della fotografia. Un tuffo nella Storia della Fotografia vista, per i più, solo attraverso i libri.

   

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)