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Arte

Galeria d'arte contemporanea
e Spazio Espositivo Statuto 13 - Milano

Paolo Castiglioni Haigh
e Mario Digennaro

A cura di Massimiliano Bisazza e Maria Teresa Briotti

Identità Colori caldi animano il lavoro di natura figurativo - espressionista di Mario Digennaro. La pittura di Paolo Castiglioni Haigh è evocativa e spesso struggente, travolgente e intimistica.


Colori caldi animano il lavoro di natura figurativo – espressionista di Mario Digennaro.

I suoi soggetti umani altro non sono che una ricerca del sé e delle relazioni con gli altri.

Attraverso i suoi personaggi ritrae se stesso o meglio cerca se stesso nei variegati aspetti della natura umana.

Digennaro pittore si palesa con forza quasi “intonando” un’imposizione verso il fruitore che “obbliga” nell’osservare le sue opere. Pennellate veloci e dense quasi scherniscono chi osserva la tela impastata di colore. Quasi infischiandosene della reazione altrui, Di Gennaro deve comunicare, raccontare storie altrui intraviste in scorci di quotidianità, ma soprattutto storie proprie vissute con afflato ed impulsività.

   

Le sue sono identità femminili e di persone a lui care che rifrange col suo fare artistico e con il suo personale sentire esattamente così come le vedono i suoi occhi, hic et nunc, esprimendo con generosità le personalissime sensazioni e pulsioni.

   

Paolo Castiglioni Haigh costruisce letteralmente la propria “esperienza artistica” basandosi sia su fattori con profonda valenza di ricerca pittorica che su elementi fortemente autoreferenziali.

La sua pittura è evocativa e spesso struggente, travolgente e intimistica, quella che in gergo artistico noi operatori del settore amiamo definire “una pittura di pancia”.

   

Curioso ed introspettivo Castiglioni sonda le sensazioni e le reazioni umane abbinate a grande sensibilità e spirito di ricerca volto ad una notevole introiezione degli elementi trattati. Nelle sue opere del 2011/2012 utilizza la pittura figurativa per “anatomizzare” l’identità affascinante dei danzatori. I corpi ed i movimenti hanno degli incarnati e delle movenze che lasciano pensare a quel Francis Bacon a cui tanto siamo riconoscenti per la lezione espressionistica.

   

Se poi sommassimo le opere più recenti di Castiglioni alle precedenti noteremmo come al fattore psicologico dei volti disegnati e poi dipinti su cartoncino che ci osservano con quei ghigni trafittivi, si possa aggiungere il fattore dell’identità come “memoria storica” delle proprie origini; quelle armene.

Da questa recente argomentazione si dipana tutta la poetica delle opere più recenti (2013) dove ci presenta il proprio mondo secondo la “genesi” delle sue generazioni passate…mai vissute personalmente ma decisamente ri-vissute geneticamente.

   

Durante l’esposizione, il 29 maggio, ci sarà la presentazione del libro:
“Continuamente danza. L’infinito in corpo” di Michela Bianchi.
:Incontro sul tema della danza e della sua rappresentazione
a partire dai percorsi esplorati nel libro.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)