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arte

Museo Crocetti – Roma

Antologica di
Machiko Kodera

10 maggio – 10 giugno

 

Al Museo Crocetti è in corso la mostra dell’artista giapponese Machiko Kodera, evento organizzato dalla Fondazione “Venanzo Crocetti” ad un anno dalla scomparsa dell’artista giapponese e in concomitanza con la celebrazione del centenario della nascita di Venanzo Crocetti.

La mostra è stata realizzata con la collaborazione della Fondazione Italia-Giappone, l’Istituto Giapponese di Cultura, e con il contributo di Universal Marketing, azienda agricola Monti,
Cerquetti e Splendorini Consulting.

Sull’artista Machiko, Emilio Greco nel 1991 ha scritto:
“Nei bronzi della scultrice Machiko Kodera c’è il ricordo delle cere celeberrime del grande Degas, nel ritmare con graxia i motivi di danza in un’atmosfera di serena armonia. Questa la prima impressione che provai la prima volta che vidi esposti i bronzetti della Kodera presso la galleria Borgognona di Roma. Allora non pensavo che la scultrice avrebbe anche coraggiosamente affrontato la grande dimensione e fui sorpreso quando ebbi l’occasione di vedere riprodotto in gruppo bronzeo “The Chiba Sculpture Garden”. Una prova impegnativa delle sue possibilità plastiche, ritmata con tre nudi in movimento ascensionale,dei quali, l’ultimo, in alto, sembra librarsi nello spazio senza fine”.

Nata a Hakodate, Hokkaido (Giappone) nel 1950, la Kodera dopo una prima formazione artistica nel suo paese natale, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma, con Venanzo Crocetti, raggiungendo il diploma nel 1985.

Da allora la sua carriera si è svolta tra Italia e Giappone ed è costellata di mostre e premi internazionali.

L’esposizione ripercorre tutto il lungo iter creativo della scultrice nipponica. Le opere presenti coprono infatti un lungo arco di tempo: dalle prime sculture della fine degli anni ‘80 fino alle più recenti sculture, realizzate in occasione di questa manifestazione.

      

Si tratta di una rassegna in cui la poetica della Kodera, fondamentalmente incentrata sul corpo femminile, si esprime appieno. Opere come Tre generazioni, Aurora o la serie delle danzatrici, sono testimonianza della creatività e della grande maestria tecnica di quest’artista che, utilizzando la tecnica a tutto tondo, tipica della tradizione italiana, dà valore simbolico alla rappresentazione del nudo, soprattutto femminile.

Eleganza e armonia saltano subito agli occhi nelle sue figure bronzee di danzatrici che sembrano librarsi nello spazio, spesso accompagnate dal movimento di fasce che si incurvano. Opere come Tre generazioni, Iris, Aurora, Inno al sole, mostrano la bellezza del nudo senza implicazioni erotiche, ma esaltando la forma nella sua simbolica aspirazione al contatto con l'aria, il vento, il cielo.

Molte sue opere monumentali sono collocate in spazi pubblici giapponesi, soprattutto giardini, e le dobbiamo immaginare perciò inserite in un contesto verde molto suggestivo. Una serie di ritratti mostrano un candore e una purezza spirituale che ci appaiono elementi estremamente rari ai nostri giorni. Più che la mera rassomiglianza dei lineamenti, la Kodera cerca di racchiudere nei volti che raffigura la poesia dell'anima. Altre statue fanno pensare alla bellezza classica e imperturbabile delle dee e delle Muse greche.

      

In mezzo a tanti bronzi, una piccola opera in marmo di Carrara, intitolata Maternità, richiama anch'essa l'arte classica. Non sono realizzazioni accademiche, ma la rivisitazione di una sognatrice che cerca di coniugare la realtà di modelli del lontano passato con quella attuale del suo universo espressivo.

Il significato profondo unito alla grande eleganza formale che le opere della Kodera emanano, sono il risultato di una lunga carriera vissuta tra diverse culture e riconosciuta in tutto il mondo.

La mostra vuole essere ricordo e testimonianza non solo dell’arte di Machiko Kodera ma un riconoscimento del suo ruolo attivo nei rapporti culturali tra Italia e Giappone.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)