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Bella Italia

Pompei

di Gigi Oliviero

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Weekend  

Pompei

di Federica Fasciolo

Può far sorridere rendersi conto di avere, nel proprio elenco di mete turistiche da visitare prima o poi, una città che era meta turistica anche per gli antichi romani. Dal clima salubre, dai bei paesaggi… produttrice di olii e vini. Questo e altro ancora era Pompei, e ciò attraeva i patrizi romani in vacanza, se così si può dire, già 2000 anni fa.

Potremmo chiederci cosa andremmo a visitare noi oggi in questa città, se nel 79 d.C una pioggia di cenere e lapilli non l’avesse “fermata nel tempo” come invece è accaduto. Come si sarebbe evoluta ancora, come sarebbe cambiata. Ma mentre i più filosofici o curiosi di voi continuano a rifletterci su, noi altri facciamo i conti con il presente. Con ciò che effettivamente di Pompei è rimasto.

Proprio quell’essere ferma nel suo tempo antico è ciò che, infatti, ha consentito a Pompei di diventare patrimonio mondiale dell’umanità per l’UNESCO: mostra un mondo esattamente per come era, quasi come se (nonostante l’ovvia opera di erosione che l’effettivo trascorrere del tempo ha inevitabilmente portato con sé) si tornasse nel passato con una macchina del tempo. E vedere una società e la sua vita quotidiana in quel preciso istante, come non si può fare in nessun’altro posto al mondo.

In ogni reperto, in ogni costruzione, si nascondono tante piccole o grandi storie. Come quelle delle persone comuni che avevano vissuto la città e allo stesso modo vivevano ora la sua distruzione.

Ci vuole un po’ di tempo per lasciarsi sorprendere da tutti gli angoli di Pompei, dalle prospettive, mentre diventa impossibile non pensare a tutti coloro che osservavano le stesse cose in un tempo che sembra così infinitamente lontano per noi. Come se il ricordo del passato e il trovarci lì, negli stessi luoghi, ci connettesse a loro per un attimo.

Alcune tappe, comunque, sono obbligatorie: a partire dal Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, visitata ogni anno da milioni di visitatori, specialmente in occasione delle due suppliche alla Madonna, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre. Così come il Santuario, che nasconde la storia di un sogno e della determinazione necessaria a realizzarlo: la sua costruzione coinvolse migliaia di credenti e la basilica venne realizzata grazie alle donazioni provenienti da tutto il mondo.

Il cuore della città rimane però il foro. Là dove la vita di 2000 anni fa trovava davvero la sua massima espressione, dove le idee erano discusse, dove le manifestazioni religiose avevano luogo. Qui si trovano anche i resti del tempio di Apollo. E poi l’anfiteatro: non è mai stata scoperta una più antica costruzione in pietra di questo genere, prima. E la Villa dei misteri, che deve il suo nome a una serie di dipinti scoperti nell’abitazione, di cui ancora si cerca di identificare il significato.

L’area da visitare è davvero immensa, non resta dunque che scegliere un itinerario, per una vera passeggiata nel passato. Senza macchine del tempo.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)