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Piccoli Grandi Musei Italiani

I murales di San Sperate
a Cagliari

di Alessandro Gentili


   

Arrendersi di fronte all’orgia delle proposte, delle migliaia di libri stampati e buttati al macero, delle mini-grandi mostre allestite in ogni comune, paesello, osteria del Bel Paese? Come dipanarsi di fronte ad un popolo di artisti, di navigatori, di poeti (di cognati, aggiungerebbe Flaiano, frase da prendersi alla lettera) tanto appare irraggiungibile e incontrollabile il numero di coloro che dipingono, scrivono, fotografano, girano, editano, propongono, allestiscono, scolpiscono, cantano, recitano?

   

San Sperate dal 1968 è Paese Museo, negli anni il centro ha suscitato l´interesse di artisti locali, nazionali e internazionali, i quali sono autori delle opere attualmente “esposte”. 

Oggi il paese accoglie i suoi visitatori presentandosi come un museo a cielo aperto: Murales, Sculture e Monumenti impreziosiscono muri, strade e piazze, ogni spazio é di ispirazione artistica.

Nella fine degli anni ´60 Pinuccio Sciola pittore e scultore locale dopo alcuni anni di esperienze all´estero, rientrato nel paese natale pensó fosse possibile rivoluzionare l´aspetto dei muri anonimi delle case e che questi potessero diventare protagonisti. La popolazione e l´amministrazione contribuirono attivamente alla realizzazione del progetto.

   

Negli anni i Muralisti locali con dedizione hanno partecipato alla costituzione dell´attuale patrimonio artistico insieme e collaborando con Artisti sopraggiunti da tutte le parti del mondo.

I dipinti sui muri che l´uomo sin dai tempi piú remoti usava per rappresentare e comunicare, oggi detti Murales, adornano in grande numero le vie del paese (sono circa 320), sia nel centro storico che sulle moderne costruzioni.

Raccontano la locale cultura contadina e lo stretto legame con la terra, le tradizioni della Sardegna, la vita quotidiana e la storia antica e moderna.

Ritroviamo dunque la Bellezza associata ad altre impressioni/situazioni: le vie di un paese, le strade, i vicoli, le piazzette, gli incontri, le chiacchiere: alle nozze mitologiche di Cadmo e Armonia le Muse cantarono in onore degli sposi immortali versi (“Chi è bello è caro, chi non è bello non è caro.”). Nel paesaggio agreste, isolano, archeologico e stupendamente armonioso in cui i murales di San Sperate concedono al passante una non stretta via per l’Infinito, ritroviamo la teologica comprensione della Bellezza: armonia dell’uomo e dei suoi manufatti, poesia dell’incanto e della sorpresa, genialità e gusto, carattere e personalità, visibilità, concretezza. Immortalità. I nomi di Pinuccio Sciola, Angelo Pilloni, Giovanni Farci, Luciano Lixi, Archimede Scarpa e altri, altri ancora hanno dato a San Sperate (e a noi) questo grande patrimonio d’arte. “Amare l’Arte vale quanto il crearla”, diceva Bernard Berenson. Vero. E dunque anche noi, con sottile riverenza, c’inchiniamo e ringraziamo dinanzi all’inflessibile esigenza della Bellezza che ci concede pause, ahimè sempre più corte, nella disperata corso dell’Uomo verso il Nulla.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)