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Cinema

Dissolvenza sul nero
per i finanziamenti
al cinema italiano

Il governo Letta potrebbe non rinnovare
il tax credit per il 2014

di Giada Gentili

In questi ultimi tempi i non-addetti-ai-lavori ne hanno forse sentito parlare, chi fa parte dell'ambiente è in stato d'agitazione già da qualche tempo. Si sta parlando del protagonista indiscusso dei finanziatori del cinema italiano degli ultimi anni: il tax credit.

Ovvero il credito d'imposta che dà agli investitori del settore cinema la possibilità di compensare i debiti fiscali con il credito maturato nell'investimento di un'opera.

Praticamente chi investe diventa co-produttore del film ottenendo un rientro pari al 40% della somma stanziata, fino ad un massimo di un milione di euro.

Questo sistema dal 2010 al 2013 ha funzionato e fatto “girare la pellicola” ma quest'anno la normativa ancora non è stata rinnovata e nell'incertezza gli investitori non finanziano.

Al cinema non basta internet, che ha ridotto l'acquisto dei biglietti al botteghino e la vendita dei DVD, la tv che spesso lo sostituisce come svago serale; si aggiunge il venir meno dei soldi che sono necessari per battere il primo ciak.

   

Tempo fa Gianandrea Bertello, Responsabile Pianificazione e Sviluppo divisione corporate BNL, la quale banca è tra le maggiori sostenitrici delle produzioni cinematografiche, propose di instituire un fondo comune di investimento che si prenda carico dei pesi fiscali; Angelo Barbagallo, il Presidente Sezione Produttori ANICA, sottolineò invece la necessità di far diventare il tax credit esterno (quindi l'apporto di entità/persone fisiche esterne al mondo della produzione cinematografica) “un sistema di investimeto su tutti i prodotti, non solo quelli a forte potenziale commerciale” che ne hanno bisogno sì, ma meno rispetto a proposte indipendenti.

I problemi però, a Luglio 2013, sono alla base dei finanziamenti, perché al Ciné di Riccione i produttori si sono ribellati denunciando il mancato rinnovo del tax credit che fu istituito a fronte di un patto con il governo: la rinuncia del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) che di anno in anno viene tagliato, a favore di questo strumento più dinamico. Ma in cambio, ai tempi, si chiese la stabilità che quest'anno già sembra mancare.

I produttori si augurano si tratti di una svista, anche vedendo la reazione stupita di Letta alla protesta, ma comunque alcune personalità del cinema, a partire dal regista Giovanni Veronesi, stanno pensando ad uno sciopero su scala nazionale.

E il primo passo per far capire “quanto è forte il nostro mondo”, afferma lo stesso Veronesi, potrebbe essere il boicotaggio di ogni manifestazione cinematografica, a partire dalla Mostra del Cinema di Venezia.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)