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Ambiente

Camera dei deputati mozione sugli Ogm

Tutelare l’agricoltura dal rischio di contaminazione con gli Ogm

Il nostro giornale continua a seguire gli sviluppi legislativi legati agli Organismi Geneticamente Modificati, esprimendo di volta in volta le varie valutazioni che emergono, e tuttavia confermando la convinzione che occorre molta cautela prima di dare via libera agli OGM o meno, finchè non si avranno dati e riscontri certi dagli organismi scientifici preposti alla sperimentazione e al controllo.

In questo spirito riportiamo senza commenti l’intervento della Onorevole Barbara Cenni in Parlamento, tenuto l’11 luglio u.s.

   

“Il nostro Paese è chiaramente orientato a un’agricoltura libera da Ogm, ma ci troviamo da troppo tempo di fronte a un groviglio normativo che mette costantemente a rischio il nostro patrimonio agroalimentare. Parlamento e Governo hanno il dovere di agire velocemente. Per noi lo si fa rendendo immediatamente impossibile coltivare e importare Ogm, e poi procedendo per attivare la clausola di salvaguardia”.

Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico, membro della Commissione agricoltura, è intervenuta giovedì 11 luglio, alla Camera dei deputati in occasione della votazione della mozione unitaria sugli Ogm illustrando la posizione del Pd. La parlamentare, da anni impegnata sul fronte anti Ogm, ha presentato, insieme ad altri colleghi, una mozione per chiedere l’impegno immediato del Governo ed è prima firmataria del testo unitario che tutti i gruppi parlamentari hanno poi raggiunto.

“Non stiamo affatto rappresentando un posizione di chiusura verso i progressi della ricerca in campo agricolo – ha detto Cenni - che a nostro parere dovrebbe essere pubblica e trasparente, ma è bene dire, stando ai fatti, che i risultati della ricerca e della sperimentazione di poche grandi multinazionali sul transgenico, che durano da più di venti anni, hanno prodotto magri risultati: poche varietà, nessun aumento delle rese, nessuna diminuzione nell'uso di fertilizzanti. Il transgenico non rappresenta né una novità né un vero cambiamento. Il futuro del nostro sistema agricolo ha bisogno di ben altri progressi: di evitare gli effetti perversi dell’agricoltura intensiva, investendo invece sulla fertilità dei suoli, sulla riduzione degli input energetici, sulla selezione delle varietà più adattabili ai mutamenti climatici e sul miglioramento delle qualità tradizionali, con l’obiettivo di accrescere la qualità dei nostri prodotti investendo sulle loro peculiarità”.

   

“L’agricoltura – ha continuato Cenni – sta dimostrando di essere uno dei settori che meglio resiste alla crisi economica, sia dal punto di vista della produzione che dell’occupazione. Un settore strategico, dunque, che dobbiamo tutelare e per il quale dobbiamo fornire al più presto un quadro normativo chiaro. Abbiamo bisogno di lavorare per modificare il quadro normativo europeo, per delineare competenze chiare e riconoscere l’autonomia degli Stati membri nel valutare la possibilità di vietare le coltivazioni Ogm non solo per motivi ambientali e di sicurezza alimentare, ma anche per ragioni economiche. Quanto avvenuto a Vivaro è molto grave, e adesso occorre agire immediatamente per evitare ogni rischio di contaminazione a Vivaro, dove è avvenuta l’ultima semina di colture Ogm poche settimane fa”.

   

“Quanto avviene oggi in questa Aula – ha concluso Cenni - forse non sarebbe stato possibile qualche anno fa. C'è una volontà unanime tra i gruppi, sono sfumature le differenze. C'è una richiesta chiara e generale e un sentirsi in sintonia con il Paese: un'agricoltura che investe sul suo vero valore aggiunto, la varietà e la qualità della sua agricoltura. Per questo chiediamo ai tre Ministri competenti (agricoltura, ambiente e salute) di procedere con tutti gli strumenti a disposizione e al Presidente Letta di agire in Europa. Ce lo chiedono i cittadini, gli agricoltori, le associazioni, le istituzioni. Abbiamo il dovere di agire velocemente e con determinazione”.

   


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