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Arte

Ambasciata di Turchia - Roma

Rengin Alkin

L'arte della decorazione del vetro
dal passato al presente

Presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma è aperta la mostra personale “I colori del vetro” dell’artista turca Rengin Alkin.

Rengin Alkin è nata a Eskişehir nel 1965. Si è laureata nel 1987 presso la Facoltà di Ingegneria Meccanica della Yildiz Technical University. Dopo aver lavorato in diversi settori come ingegnere, si è specializzata sui sistemi di qualità tra il 1995 e il 2004. Nel 2005 ha partecipato ad un master finanziato dall’'Unione Europea e ha acquisito in modo completo tutte le tecniche decorative di arte vetraria. Nel 2008 Rengin Alkin ha frequentato il KİŞGEM (Centro di Sviluppo per le Donne di Istanbul) ottenendo all’interno del centro il suo showroom e laboratorio. Nel 2009 ha fondato un altro laboratorio e ha cominciato ad insegnare questa disciplina. Nominata ufficialmente nel 2010 come “Artista nella Decorazione del Vetro” dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, le viene così riconosciuto il ruolo di “Portatore del Patrimonio Culturale Immateriale", riconosciuto dall'UNESCO. Sta continuando a sviluppare la sua pratica all’interno del suo laboratorio e insegna presso un Centro di Pubblica Istruzione, sostenuto dal Ministero dell'Istruzione turco.

La mostra, che resterà a disposizione del pubblico fino all’8 febbraio presenta in chiave moderna un'arte tradizionale tipica dell'Anatolia, la decorazione del vetro. La decorazione del vetro come forma artistica ha radici antiche nella penisola anatolica, ma raggiunse il picco massimo nel XVIII e XIX secolo. L'artista turca presenta “un breve riassunto dell'arte di decorazione del vetro dal passato al presente”.

      

Rengin Alkin così descrive le origini del suo percorso artistico: “Come potevo sapere che la decorazione del vetro, iniziata come un semplice hobby, confinata quindi ai momenti di svago, avrebbe destato in me un tale senso di meraviglia da trasformarsi in una passione duratura ? Basta vedere quante cose ha portato il primo oggetto da me realizzato, una zuccheriera decorata in stile Beykoz.”

Beykoz - una località in provincia di Istanbul che si trova al termine del Bosforo, sul Mar Nero, dalla parte asiatica della Turchia - fu nei XVIII e XIX secoli il centro principale della produzione vetraria anatolica. La prima officina fu aperta durante il regno del Sultano Selim III (1789-1807) dal derviscio Mevlevi Mehmeh Dede, che aveva appreso quest’arte nei laboratori di Murano a Venezia e che chiamò alcuni famosi artisti europei - da Venezia, dalla Francia, dalla Boemia - a lavorare in questa prima officina. Altre officine furono presto create in quest’area, a Eğrikapı, Balat, Ayvansaray, Bakırköy, Çubuklu e Pasabahçe - qui oggi si trovano tra i più importanti produttori europei del vetro - ma tutto il vetro qui realizzato è conosciuto collettivamente sotto la definizione di vetro Beykoz. Le officine dipendevano dall’amministrazione centrale, sotto il patrocinio del Sultano, ed erano strettamente regolamentate. Se le tecniche di decorazione partivano dall’esperienza veneziana ed europea - ad esempio l’uso del vetro opalino - dal punto di vista estetico la decorazione assunse subito i tratti unici dell’arte ottomana, caratterizzata dall’uso di motivi floreali e geometrici intrecciati e colorati.

   

Fino all'avvento della produzione di massa, l’arte vetraria era un considerata un lusso, tanto che era previsto per alcuni preziosi esemplari l’utilizzo di oro e argento. Dato che si trattava di oggetti molto amati e ricercati dai nobili di corte e dai collezionisti, numerose opere d’arte vetraria sono esposte nei musei pubblici e privati della Turchia. I motivi più comuni utilizzati - in particolare per vasi, zuccheriere, bottiglie da profumo e da medicinale, lampade, piatti, bicchierini sono le forme geometriche - triangoli e cerchi - fiori e foglie, frutta, linee dorate dritte e curve, stelle e mezzelune.

L’artista Rengin Alkin parte dunque da questa elaborata tradizione del passato ottomano e la interpreta con spiccata personalità nel suo laboratorio di Istanbul, in una chiave nuova e moderna. Nella mostra di Roma, la prima in Italia, si ripercorreranno gli ultimi dieci anni del suo percorso artistico, “un breve riassunto - dice l’artista - dell’arte di decorazione del vetro dal passato al presente.”

   

   

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)