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Parchi e Oasi dello Spirito

Santuario di San Giuseppe
da Copertino

di Dante Fasciolo

Inizio del Seicento, folle di devoti attorniano Frate Giuseppe, il religioso che si solleva da terra.

Tanta popolarità gli procurano accuse di messianismo e nel 1638 la convocazione da parte del Tribunale dell’Inquisizione per verificare la natura del prodigio.

   

Giuseppe è riconosciuto innocente, ma il Santo Ufficio ritiene opportuno allontanarlo dalla sua terra, la Puglia, trasferendolo in vari conventi.

Nel 1657 è a Osimo, nelle Marche, presso la Chiesa di San Francesco eretta dai francescani conventuali dopo la permanenza del Poverello di Assisi nella cittadina agli inizidel XIII secolo.

Qui Frate Giuseppe vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1663, dando prova della sua fede. Da meritare, nel 1753, la beatificazione e nel 1767 la canonizzazione.

In suo onore, i suoi confratelli decisero di migliorare architettonicamente ed artisticamente la già preziosa dimora settecentesca.

   

Fu l’architetto Andrea Vivi ad occuparsene. Il Complesso cambiò nome diventando Santuario di San Giuseppe da Copertino.

La struttura, risalente al 1234, oggi si presenta con la sua austera facciata, la sacrestia e l’abside.

Grande suggestione sprigiona l’interno ad una navata con cupola e cappelle laterali.

Consistenti tracce di affreschi evidenziano decorazioni medioevali, tra cui la cosiddetta Madonna del Volto, il Redentore “nascosto” dietro il basamento della colonna di sinistra nell’altare di San Francesco, e una Vergine dipinta nel coro.

   

Ancora, spendide pitture del trecento raffiguranti gli evangelisti fanno bella mostra di se in sacrestia; così come gli affreschi della cupola ad opera del napoletano Gaetano Bocchetti nel 1937, raffiguranti la gloria di San Giuseppe da Copertino. Di pregio anche un crocefisso ligneo e una scultura del Treggiari.

Nel tempio si possino ammirare anche opere pittoriche risalenti al XVI-XVIII secolo, come la tavola della “Madonna in trono con i Santi” di Antonio Solaro da Venezia, e la “crocifissione” di Francesco Solimena.

La Cripta, costruita nel 1963, conserva le spoglie del Santo, ricordato anche come protettore degli studenti.

Un elegantemente austero chiostro completa la visione dell’intero edificio sacro, luogo ideale per una vasta serie di manifestazioni religiose e culturali.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)