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Parchi e Oasi dello Spirito

Sesto al Reghena - Pordenone

Abbazia di Santa
Maria in Sylvis

di Dante Fasciolo


L’Abbazia di Santa Maria in Sylvis ha un aspetto maestoso. Sorgeva, un tempo, circondata da un fitto bosco dal quale deriva il suo appellativo, e che conferiva al luogo un grande silenzio e un’atmosfera idonea alla riflessione e alla preghiera. Oggi si trova al centro del tranquillo e grazioso borgo agricolo di Sesto al Reghena, dall’omonimo torrente che lo lambisce.

L’abbazia benedettina fu fondata nel 726 da Anto, Erfo e Marco, figli del duca del Friuli, che non a caso scelsero questo paese, di antica origine romana, posto sull’importante Via Consolare che collegava Concordia Sagittaria a Postumia.

Il notevole patrimonio dei tre fratelli, donato all’abbazia, si arricchì ulteriormente con le donazioni di Carlo Magno. E, nonostante le devastazioni dovute all’invasione degli Ungari, l’Abbazia seppe imporsi per attività e splendore: nel secolo X assunse l’aspetto di una cittadella fortificata da possenti mura che difendevano la vita spirituale , ma anche politica e vivile dei monaci, anche perché l’abate esercitava poteri secolari.

   

Venezia, nel secolo XV, conquistò queste terre e l’abbazia subì l’amministrazione di prelati estranei all’Ordine, il primo commendatario fu il cardinale Pietro Barbo eletto successivamente pontefice con il nome di Paolo II.

Nle 1789 il senato veneto soppresse anche la commenda abbaziale e tutti i beni vennero messi all’asta, e solo nel 1921 la Santa Sede riconobbe alla chiesa il titolo di abbazia, e ciò diete il via al restauro degli immobili.

Il torrione, detto del “ponte levatoio”, dal quale si accede all’edificio, unico dei sette che costituivano la fortificazione, è oggi adibito a biblioteca. Si entra così nella piazzetta e subito ci si avvede dell’imponente campanile, un tempo torre di vedetta; oltre c’è la cancelleria, oggi scuola materna;e la residenza degli abati, l’attuale municipio.

La chiesa in stile romanico presenta una magnifica facciata con scala balaustrata, giustapposta nel secolo X.

   

Si possono osservare vaste pareti affrescate nel vestibolo, e le tre navate della chiesa divise da pilastri e colonne, ancora estesi affreschi di scuola giottesca, mentre la suggestiva cripta conserva.

Un’urna decorata con pregevoli rilievi in marmo ove sono conservate le reliquie di Sant’Anastasia.

Intensa è l’attività della Chiesa: concerti gregoriani, incontri spirituali e religiosi di grande spessore, solenni festività per l’Assunta patrona dell’Abbazia, che richiamano una vasta schiera di fedeli e di pellegrini dall’Italia e dall’estero.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)