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Cinema

Vent’anni fa
l’addio a Sora Lella

di Giada Gentili

Di romani veri, quelli che ti guardano un po' con l'aria imbronciata e che dopo averti detto “piacere” sei già loro amico d'infanzia, oggi ce ne sono ancora, ma sono nascosti nelle periferie della città dove trovano ancora il ferramenta che è lo stesso da 40 anni o il barista compagno di gioco a carte, lontani dai cinesi con le macchinette fotografiche, rintanati in casa per difendersi dal caldo o a Ostia Beach con le melanzane e le fettine panate per il pranzo.

E per chi Roma non la vive quotidianamente gli basta riguardare i vecchi film di Verdone (che Roma, ha confessato di recente, non la vive più con il piacere di un tempo per il traffico insostenibile) per assaporare l'atmosfera verace e malinconica che trasmette ancora oggi la capitale.

E se Verdone dopo Sordi ha perpetrato la tradizione dei romani sul grande schermo, Elena Fabrizi, meglio conosciuta come Sora Lella, ha ben assimilato la spontaneità del fratello Aldo (Fabrizi, ndr.) portandola al cinema.

Appassionata di ristorazione aprì una pizzeria a Campo de' Fiori e gestiva un ristorante con il marito sull'isola Tiberina, ristorante chiamato Sora Lella oggi gestito dal figlio.

Il suo esordio arriva all'età di 43 anni nel film I soliti ignoti di Mario Monicelli, nel '59 recitò ne I tartassati di Steno e successivamente in C'eravamo tanto amati di Scola.

Ma nonostante i grandi nomi che l'hanno diretta in questi primi anni la popolarità la raggiunge in seguito quando Verdone decide di chiamarla come co-protagonista per un suo film; la sua risposta alla chiamata viene raccontata nell'autobiografia (Fatti coatti. O quasi, Mondadori, 2000) dello stesso regista romano “Carlo Verdone l'attore? Ma me stai a cojonà o stai a ddì sur serio?”.

Verdone diceva sul serio e la sua intuizione fu più che azzeccata: il ruolo in Bianco Rosso e Verdone conferirà a Sora Lella il Nastro d'Argento come miglior attrice esordiente.

Due anni dopo viene richiamata per il film in Acqua e sapone e vinse il David di Donatello come miglior attrice non-protagonista.

In seguito lavorò nei film di Pierino e per la tv.

Il 9 Agosto 1993 morì a causa del diabete. È sepolta al cimitero di Prima Porta a Roma, ovviamente.


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