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Teatro

Teatro-terapia

Ricetta per il benessere

di Loredana Fasciolo

Laureata in Psicologia, diplomata all’Istituto di Psicoterapia Analitico-Esistenziale della S.U.R. (Sophia University of Rome), Master in Comunicazione. Daniela Proia è la persona giusta per parlare di Teatro-Terapia, una disciplina che mette in moto occasioni di benessere.

La Proia, infatti, da vent’anni alterna l’attività terapeutica con quella didattica, nell’ambito dello sviluppo personale, ricerca interiore, espressione corporea, metodi per l’equilibrio corpo/mente e Teatro, specializzandosi in particolare sui processi creativi e sul metodo Stanislavskij-Strasberg.

   

Senza andare tanto per le lunghe è a Lei che ci rivolgiamo per avere una più ampia definizione di benessere da conquistare attraverso pratiche di Teatro-terapia cui si sottopongono da qualche tempo sempre più uomini e donne in cerca di una personale ridefinizione esistenziale.

Benessere significa certamente “star bene”: pienezza dell’essere, conoscenza autentica, armonia, equilibrio,soluzione ai tanti problemi e alle tante domande esistenziali.

Il teatro permette a tutti di accedere ad uno “spazio creativo” in cui mettersi in gioco è una via privilegiata per entrare in contatto con se stessi, con le tante sfaccettature della propria identità. Si impara, attraverso un allenamento costante ma leggero, a vincere la timidezza, ad esprimere le proprie emozioni, a raccontare e conoscere cose di sé, a venir fuori, a divenire protagonisti, conquistando spontaneità e sicurezza, divertendosi.

Se è sicuramente vero che il Teatro è l’espressione dell’individuo e dell’animo umano, il Teatro-terapia è una guida importante per chi vuole intraprendere un cammino più costante verso lo sviluppo della creatività, la possibilità di comunicazione e l’incontro con l’altro.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)