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Weekend

Siviglia in Andalusia

Tre giorni due notti

di Federica Fasciolo

Avete presente quando per gioco si aggiunge una “s” alla fine delle parole italiane per fingere di parlare spagnolo? Beh, scordatevene. Almeno se andate in Andalusia. Perché lì, nel sud della Spagna, per parlare più velocemente, tutte quelle caratteristiche s non le pronunciano proprio.

Me ne accorgo subito, quando al bar dico “dos” e il signore dietro al bancone mi corregge con un sorriso: “do!” dice. Perché lì la gente è, per lo più, davvero come la immaginiamo: solare, estroversa e pronta a fare due chiacchiere anche se siete sconosciuti turisti.

   

In particolare mi trovo a Siviglia e se si decide di passare lì un weekend le tappe obbligate sono più d’una. La cattedrale, innanzi tutto. Un mix di arte gotica e barocca, che, nella sua bellezza, sorprende davvero quando da una delle cappelle laterali si apre un percorso a prima vista nascosto, fatto di tesori e nuove foto da scattare. Chi non soffre di vertigini può poi visitare la Giralda, la famosa torre della cattedrale che ai tempi della costruzione nella seconda metà del XII secolo, con i suoi quasi 100 metri, era la più alta del mondo.

Plaza de Toros: ok, non sono una fan del genere, ma del resto nemmeno al Colosseo si andava a piantar margherite. Non è una giustificazione, quanto un “fate pure visitare tutto ai turisti, basta che non ci facciate più quello che ci si faceva prima”. E aggiungiamoci un “grazie” alla fine, per educazione.

   

Ma ora il meglio: si rimane un po’ spiazzati quando si arriva a visitare l’Alcazar, saranno le ampie stanze decorate, i motivi e le strutture arabeggianti, o forse i giardini, così ampi che se non si ha un bel po’ di tempo a disposizione, è possibile osservarli interamente solo sulla cartina della residenza. In più l’ambiente è fresco, cosa che in estate e in una città dell’interno della Spagna come Siviglia, è impossibile considerare un difetto.

Perla della costruzione è il bagno di donna Maria de Padilla, che no, non è una toilette moderna, ma uno spazio suggestivo in cui numerosi archi si riflettono nell’acqua creando giochi di colori e ombre che cambiano a seconda della luce.

Se è vero però che, almeno quando si è in vacanza, al meglio non c’è mai fine, finalmente attraversiamo il grande portone che ci separa da piazza di Spagna. Un largo corridoio, una rampa di scale centrale che impedisce di vedere subito ciò che si vuole... fino a quando, dopo pochi passi, la visuale non si apre: lo spazio sembra immenso, il sole lo fa brillare. Gli occhi si riempiono di un entusiasmo particolare, rimanere indifferenti è impossibile, specialmente per chi non si aspettava di trovarla così maestosa, accogliente.

L’altezza, la fontana costruita da getti d’acqua che crea quasi l’effetto di una nube di vapore, i ponti decorati e gli archi che si susseguono l’uno dopo l’altro... tutto sembra fatto apposta per emozionare. Così tanto che andandosene, le si rivolge un altro sguardo, quasi come se non la si volesse abbandonare.

   

E poi le piccole strade che si snodano per il centro, i negozi, i piccoli locali, le casette bianche, tipiche non solo della Grecia...

Forse un weekend a Siviglia non è abbastanza, è creata per invitare a rimanere più a lungo.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)