f

Cinema

Salviamo Cinecittà

di Cinzia Folcarelli

La “fabbrica dei sogni” di Cinecittà rischia di non far sognare più nessuno e addirittura di chiudere i battenti. I luoghi e gli studi di registrazione dove hanno girato i più grandi registi e attori italiani e internazionali e che hanno visto la realizzazione di più di 3000 film, 90 dei quali candidati all’Oscar e 47 vincitori dell’ambita statuetta, sono ormai deserti e neanche la bella mostra sull’arte cinematografica allestita proprio al suo interno è servita a fermare la speculazione edilizia che vuole trasformare questo luogo storico nell’ennesima area commerciale della capitale.

      

Proprio intorno agli studi cinematografici e all’Istituto Luce è sorto negli anni uno dei quartieri più popolosi di Roma, che non vuole rinunciare al luogo che per eccellenza lo caratterizza, tanto che il tedoforo di Ben Hur è proprio il simbolo del Decimo Municipio. Ma questo è sicuramente il pensiero di tutti coloro che amano il cinema e la sua storia, romani e non.

D’altronde Cinecittà è una fucina di eccellenze, che conta oltre ai 400 dipendenti diretti, un indotto di migliaia di lavoratori, tra artigiani, attori, registi e tecnici.

Dal 4 luglio 2012 Cinecittà è stata "occupata" proprio da chi lavorava al suo interno e che cerca di far valere i propri diritti e di far conoscere questa triste situazione anche attraverso pacifiche azioni dimostrative come la suggestiva nevicata estiva davanti al Colosseo e all’immancabile Facebook.

   

Di questa situazione si sono interessati i mass media italiani ed esteri ma ancora non si è giunti ad una conclusione, nonostante l’appello al Presidente Napolitano e ai rappresentanti delle istituzioni più importanti.

Federico Fellini definiva Cinecittà “un posto che dovrebbe essere guardato con rispetto, perché al di là di quel recinto di mura ci sono artisti dotati e ispirati che sognano per noi. Per me è il posto ideale, il vuoto cosmico prima del Big Bang”, mettendone in evidenza sia la caratteristiche legate alla magia del cinema che quelle legate alla bravura di chi lo realizza.

La storia di Cinecittà ha inizio nel 1937. In seguito ad un misterioso incendio dei vecchi studi Cines nasce l’idea di edificare la più grande città del cinema d’Europa. Il progetto viene affidato all’ingegnere Carlo Roncoroni e all’architetto Gino Peressutti. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale a Cinecittà vengono girate alcune tra le produzioni più celebri al mondo, italiane ed estere, tra cui Quo Vadis? e Ben Hur. Cinecittà diviene la “Hollywood sul Tevere”, è il periodo della “Dolce Vita” che vede la presenza a Roma di star sia italiane che americane. Il successo prosegue con i capolavori di Federico Fellini, Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Ettore Scola, Luigi Comencini, Valerio Zurlini e tanti altri. Più recentemente negli studi sono state registrate tante trasmissioni televisive di successo, pubblicità, e fiction molto seguite, tra cui l'italiana Un medico in famiglia e l’americana Rome. Il grandioso set di quest’ultima, teatro anche di una puntata de I Cesaroni, ricostruisce piazze e templi dell’antica Roma, e, insieme ad altri set come quello di Gangs of New York, è ancora in piedi, ed è un vero peccato non poterli più ammirare. Poterli vedere poi dopo la vera nevicata romana di questo inverno, come è capitato alla sottoscritta, è stato veramente un bellissimo spettacolo.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)