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Pagine preziose

Ognuno ha il suo libro, sotto l'ombrellone.

di Giada Gentili

Sotto gli ombrelloni quest'anno, per coloro che si sono potuti permettere di andare al mare, sono girate come sempre riviste di gossip, chiacchiere sulle olimpiadi e, parlando di libri, c'è stato un nuovo caso editoriale sulla bocca di molte signore.

Il caso è quello di Erika Leonard, che ha usato lo pseudonimo di E.L. James per pubblicare la sua trilogia, a sfondo erotico. I libri iniziano con Cinquanta sfumature di Grigio, seguito da Cinquanta sfumature di Nero e Cinquanta sfumature di Rosso. L'edizione italiana è arrivata quest'anno ed è stato il libro più in voga al mare.

Ora, senza voler entrare nella quantità di spessore della trama, essendo una storia legata al sesso perverso tra una giovane ventunenne con un uomo con manie del controllo che la porterà nel mondo del sado maso e del sesso estremo, o nella capacità di scrittura dell'autrice, che sono altalenanti tra una buona imbastitura di personaggi iniziale e poi la descrizione praticamente pornografica ogni due pagine di amplessi vari, il dato rimane, ha venduto più di 30 milioni di copie nel mondo, più di 5 milioni in 4 mesi solo in Inghilterra, ed è stato venduto in 37 paesi.

   

Chiedersi perché è come domandarsi di come mai i reality, che ormai hanno tutti più o meno le stesse ricette, dopo anni ancora facciano dei discreti numeri di ascolto: alle persone piace. Questo mixato con una riuscita e studiata campagna promozionale e la curiosità di leggere un libro che, anche se scontato, ha il sapore del proibito (vedi Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire), ha dato i suoi risultati.

La mia critica deriva dalla lettura, parziale e a tratti perché ho fatto seriamente fatica a finirlo, solo del primo libro (va detto per onestà intellettuale), mentre, parlando di letture estive, che, per fortuna, non traduce letture leggere, non ho fatto alcuna fatica a divorare, letteralmente, i tre libri della saga Hunger Games, consigliata per chi ama il genere di fantascienza.

Steven King stesso, recensendo i libri, nonostante abbia trovato alcuni passaggi scontati nella trama (come la storia d'amore), ha ammesso di non essere riuscito a smettere di leggerlo fino all'ultima pagina della saga.

Hunger Games coinvolge, sorprende, e da assuefazione. E non è solo una storia avventurosa e avvincente, anche se a volte troppo violenta essendo diretta ai ragazzi, è anche una feroce critica alla televisione, sonnifero della società, all'insofferenza verso i reality show (a proposito di ciò di cui parlavo prima) troppo spesso subiti passivamente.

   

Ed ecco l'idea, la scrittrice facendo zapping tra le immagini dei reality (di nuovo) e quelle della guerra vera, concepisce gli Hunger Games. Sono i giochi della fame, in cui vengono sorteggiati, tra i 12 distretti di Panem (nazione inventata che è l'America del Nord di un futuro non stabilito) due ragazzi a distretto, un maschio e una femmina, per partecipare allo show. Il loro scopo è uccidersi, l'ultimo a rimanere vivo, vince.

E il pubblico di Capitol City, la capitale appunto di Panem, talmente abituato e cresciuto con “mamma tv” tifa, partecipa e si entusiasma attorno a questi giovanissimi ragazzi che tentano di assassinarsi l'un l'altro.

La protagonista, Katniss Everdeen, ha una psicologia magistralmente dettagliata e a cui ci si affeziona subito, si auto-candida per partecipare ai giochi per salvare la sorella sorteggiata; proviene da uno dei distretti più poveri, non è abituata alla cura del corpo e ci si trova a chiedersi con lei a cosa serva la ceretta, o la cura dei capelli o avere vestiti alla moda per mostrarsi in tv, partecipare a interviste e riprese poco prima di entrare nell'arena dei giochi, o meglio, prima di andare a morire. Ma la realtà televisiva del futuro immaginario è descritta con una tale vicinanza a quella di oggi che non si fa molto fatica a immergersi nella storia e a crederci come se fosse reale.

La trama è interessante e piena di colpi di scena fino all'ultimo libro. Ogni pubblico ha il suo genere di letteratura preferita, ma per chi, come molti, spazia con gli interessi e quando legge durante l'estate, o ormai l'autunno imminente, non deve per forza sfogliare riviste di gossip o libri “leggeri”, Hunger Games sarà di buona compagnia.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)