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Costume e societÀ

Tentativi di rivoluzione all'italiana

di Giada Gentili

Sono arrivata a Piazza Montecitorio a Mezzogiorno, avevo letto su facebook che alle 10 sarebbe iniziata la manifestazione, ma, a parte turisti e qualche carabiniere, non si vedeva l'ombra di striscioni o gruppi di persone. Dopo essermi guardata attorno ho visto cinque, sei ragazzi seduti e mi hanno dato l'impressione di poter essere loro le persone che cercavo. Si sono confermati tali e dopo essersi presentati mi hanno detto di scendere a Piazza del Popolo perché lì avrei trovato “gli altri”.

Gli altri sono un gruppo che ha creato una pagina su facebook nei primi di Marzo e sono riusciti a coinvolgere parecchi utenti, circa 47 mila, con l'intento di dirigersi a Monte Citorio, armati “solo di fiori” e inneggiando alla non violenza, per far dimettere i parlamentari. Un progetto utopico e un obiettivo irraggiungibile ma un modo come un altro per far sentire all'Europa che anche gli italiani sono stanchi, che sentono le ingiustizie e che sono “fratelli d'Italia” non solo davanti ad una partita della Nazionale.

Mi sono diretta verso Via del Corso che brulicava di stranieri che si facevano foto, persone impegnate nello shopping e alla Basilica San Giacomo c'era anche un matrimonio con tanto di carrozza e cavalli. I due lati della medaglia: persone che mandano avanti la loro vita quotidiana, e persone che vogliono cambiare il Paese in cui vivono con gesti che, sperano, rimangano nella storia. È ovvio poi, che una faccia non escluda l'altra.

      

La situazione all'una, sabato 6 Ottobre, al centro di Piazza del Popolo è la presenza di un centinaio di persone in piedi, bambini, signori, ragazzi, con tanto di cartelloni che canta l'Inno d'Italia.

Dall'altra parte della piazza, seduti, con le tende pronte per la notte, un'altra decina di ragazzi. In tutto al massimo centocinquanta persone, nulla, a confronto della Spagna o della Grecia.

Nessuno di loro sembra particolarmente perso d'animo anche se ci si lamenta di quante persone sono accorse a fare la fila, anche con attese di ventiquatt'ore, per il nuovo iPhone, e di quanti oggi hanno preferito invece rimanere a casa, eppure, la crisi, le ingiustizie, sono sotto gli occhi di tutti, le lamentele all'ordine del giorno.

La retorica però, è inutile e le soluzioni non così scontate o a portata di mano, questo articolo è solo un resoconto, il più obiettivo possibile, dei tentativi di qualcuno di farsi sentire ed essere presente nel proprio Paese.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)